Centro storico, sfogo di commercianti. La temperatura è alta

Centro storico, sfogo di commercianti. La temperatura è alta

Politica - Sul centro storico si sta per giocare una partita importante. Il termometro tra i commercianti e residenti indica una temperatura piuttosto elevata. Non è febbre, è incazzatura è rammarico è sconforto.

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discarica sulle mura 02La patata è di quelle bollenti, e in autunno (forse anche prima) rischia di carbonizzarsi. A camminare sui carboni ardenti del centro storico sarà l’amministrazione comunale in carica. A loro, dopo decenni di ritardo attribuibili ai precedenti inquilini del Palazzo, tocca mettere mano alla faccenda.

Quale futuro per il centro storico di Viterbo? Se lo chiedono in tanti, in tantissimi. Tra residenti e commercianti. E’ puro caso, ma in queste sere ci siamo trovati all’interno di un’attività del centro. Ci conoscono, conoscono La Fune. Si sfogano. L’attacca bottone è semplice: “Stavo leggendo su La Fune che Barelli ha incontrato i commercianti. Io non ne sapevo niente e faccio parte di uno dei comitati”. Il seguito è sintetizzabile così: “Qui finisce male”.

Non possiamo tirarci indietro e affrontiamo la conversazione, incalzando: perchè?; chiediamo. “Sappiamo che vogliono chiudere il centro, mettere i varchi elettronici. Non si rendono conto, personalmente spero e conto di andare via da Viterbo. Ho già avuto contatti con Siena, ma punto ad andare altrove”. L’attività non è di quelle che le sue colpe ce l’hanno, anzi. Si tratta di una realtà innovativa e dinamica che dà valore al centro storico. E’ un’attività di ristoro, ma di quelle che si sono inventate qualcosa di unico, almeno in tutta la provincia di Viterbo. Un posto che meriterebbe tanto di cappello.

“Questa situazione del centro storico è destinata a esplodere – continua il commerciante -. Questa parte della città è stata di fatto abbandonata da anni. In passato sono state attuate scelte che hanno spinto per portare la gente via dal centro. Insomma si è desertificato. Ci sono una miriade di problemi e chiudere, senza concordare, senza sperimentare, ci ammazzerà tutti”.

Rilanciamo chiedendo che intensioni hanno, come commercianti. “Il problema è che siamo tutti divisi. Non c’è visione d’insieme. Anche il fatto che si siano costituiti due comitati del centro storico la dice lunga. Dovevamo agire subito e invece ci siamo fatti illudere dall’estate e da queste feste di Santa Rosa che un po’ di gente la portano. Abbiamo però davanti un lungo inverno”.

Quali sono i problemi?; chiediamo. “La pulizia delle strade, a volte l’odore d’urina è nauseabondo. Poi la sicurezza: qualche sera fa, mentre andavo a casa a piedi ho visto uno bucarsi – ci risponde, mimando il gesto della siringa sul braccio -. Non mi era mai capitato in sessanta anni di vita. Poi tutta una serie di cose che ci rendono ridicola come città turistica, o aspirante tale. Non c’è un cartello che indica dove sono le cose da vedere, vediamo i pochi turisti che arrivano dispersi tra le vie e spesso funzioniamo noi da informatori. Ridicolo. Così come ridicolo è stato liberare le piazze dalle auto per mettere in bella mostra lo schifo della pavimentazione e per lasciarle vuote, come simboli premonitori di una città morta. Avevano promesso gli eventi nei fine settimana, io non li ho visti”.

Facciamo presente che l’amministrazione ha annunciato che sarà aperto un tavolo di confronto sul centro storico. La risposta: “Ho saputo cosa hanno in testa, è folle. I tavoli si possono pure aprire, bisogna vedere se si riducono a luoghi dove parlarsi addosso o a strumenti di lavoro seri. La speranza è l’ultima a morire, ma diciamo che non gode di buona salute”.

 

Foto Fisioterapy Center

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