“C’è chi pensa di usare i giornali come i fascisti usavano il manganello”. Che significa?

“C’è chi pensa di usare i giornali come i fascisti usavano il manganello”. Che significa?

Politica - Da Palazzo dei Priori devono delle spiegazioni ai viterbesi. Cosa sta accadendo dentro al Comune? Cosa significano certe dichiarazioni di ieri dei consiglieri comunali?

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L’atmosfera dentro Palazzo dei Priori è ancora incandescente. La maggioranza è divisa e in guerra palese. Ma in queste ore c’è una questione aperta a cui i partiti politici coinvolti, il sindaco Leonardo Michelini, i singoli consiglieri, le istituzioni tutte sono chiamati a rispondere davanti alla città. È stato scritto che sulla vicenda del rinnovo del presidente del Consiglio si sarebbe consumata una sorta di compravendita di consiglieri. Una compravendita che avrebbe messo in collegamento Palazzo dei Priori con la Asl di Viterbo. Politica e salute, due cose fondamentali per il territorio.

Il tema è stato affrontato più volte durante il consiglio di ieri, con una serie d’interventi che mettono paura. O chi li ha pronunciati è in preda a un delirio, e questo deve spaventare i cittadini, oppure c’è qualcosa che non torna, qualcosa che ha a che fare poco con la democrazia, qualcosa che deve mettere paura a tutti. Vi riportiamo i passaggi interessanti, a tal proposito, di quattro consiglieri comunali. La vicenda che fa da sfondo è quella che in qualche modo vi abbiamo raccontato in questi giorni, ma che è esplosa sui profili social di molti viterbesi (leggi).

Il silenzio del Partito Democratico, il silenzio del sindaco Leonardo Michelini su queste questioni sarebbe grave. Confidiamo che venga spiegato a tutti cosa sta accadendo, la politica è una faccenda pubblica e deve essere affrontato pubblicamente ciò che bolle anche nel suo intestino. Solo così avremo partiti più forti, amministratori più sinceri e in grado di pensare all’interesse esclusivo della cosa pubblica. Da questa storia ne esce sporcata l’immagine del Comune di Viterbo, patrimonio di tutti i viterbesi. A chi lo sta amministrando il dovere di tutelarlo facendo chiarezza.

 

L’intervento di Melissa Mongiardo (Partito Democratico)

“Abbiamo toccato il fondo. Prima le minacce di venire espulsa dal partito nel quale sono stata eletta per aver preso una scelta, in rispetto della mia autonomia di consigliere. Scopro poi attraverso la sedicente stampa di appartenere a quello che chiamano il “partito della Asl”, perché figlia di un noto medico del viterbese.

Chiedo che finiscano questi metodi che fanno male alla città, al dibattito politico e alla trasparenza. Si dice che il mio voto sulla presidenza del consiglio è figlio di uno scambio rispetto a un’altra cosa, una cosa che dovrebbe avere a che fare con il fatto che mio padre è medico Asl. Ricordo che mio padre è primario da dieci anni e io consigliere comunale da un anno e mezzo. Cercare di fare passare certi messaggi presso l’opinione pubblica è un atteggiamento mafioso. Spero che questa immondizia finisca, questa roba deve finire. Se c’è veramente del marcio, chiedo che si indaghi fino in fondo. Andiamo a verificare davvero cosa è successo in questi ultimi anni e dove è il problema”.

 

L’intervento di Gian Maria Santucci (Fondazione)

Santucci: “Chiedo al segretario generale, che ne ha facoltà, di verificare se quanto scrivono i giornali corrisponde a verità. Se veramente siedo in un consiglio dove accadono cose del genere voglio saperlo, perché me ne andrei. Me ne andrei perché significherebbe che non serviamo a niente. Serve una verifica, un chiarimento netto. Sui consiglieri di Oltre le mura si è utilizzato lo stesso metodo. Se riparte la macchina del fango questa volta non si ferma più”.

 

L’intervento di Francesco Serra (Partito Democratico)

“Ho ascoltato e apprezzato Melissa. Sui giornali ho visto le nostre foto, le foto dei sette del Pd messe in pagina in un contesto che sembrava quasi fotografare i boss dei casalesi sul punto di venire arrestati. Sui giornali si è consumato in queste ore un massacro personale e politico. C’è chi pensa di usare i giornali come i fascisti usavano il manganello”.

 

L’intervento di Filippo Rossi (Viva Viterbo)

Rossi: “So riconoscere le macchine del fango e sono solidale con chi viene colpito da certe forme di giornalismo. Non può funzionare così. C’è un dibattito malato in questa città”.

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