5 Stelle: “Moltoni e Tofani: si acceleri sull’incompatibilità per il buon nome dell’amministrazione”

5 Stelle: “Moltoni e Tofani: si acceleri sull’incompatibilità per il buon nome dell’amministrazione”

Politica - I consiglieri Francesco Moltoni e Maurizio Tofani, condannati in appello per danno erariale per la vicenda CEV, sono da mesi al centro delle polemiche con parte della maggioranza d'accordo con i 5 Stelle.

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Il Movimento 5 Stelle interviene per chiedere l’estromissione dal Consiglio comunale dei due rappresentanti di Oltre Le Mura. Francesco Moltoni e Maurizio Tofani sono stati condannati in appello per danno erariale per la vicenda CEV. “I Movimento 5 stelle – scrivono – ha da sempre una visione molto chiara su questi argomenti; il solo essere indagati a nostro parere deve essere motivo di dimissioni immediate da parte di chi ricopre una carica pubblica”.

“L’amministrazione al momento non ha ancora avviato l’iter per la decadenza dei due consiglieri per incompatibilità come previsto dalla legge e pur essendoci una proposta di delibera in tal senso, questa non è ancora stata portata in consiglio comunale per la votazione. Noi, sentito il nostro gruppo legale, riteniamo non solo che la proposta di delibera sia legittima ma che vada portata con urgenza in consiglio comunale senza attendere la pronuncia della Corte di Cassazione come paventato da alcuni.

Auspichiamo quindi, per il buon nome dell’amministrazione e per gli atti amministrativi necessari al buon governo della città, – concludono i 5 Stelle – che si avvii con celerità l’esame della delibera e annunciamo fin d’ora che il Movimento 5 stelle non potrà che esprimersi favorevolmente alla incompatibilità e quindi alla decadenza dei due consiglieri”.

 

La vicenda

I due si trovano in questa situazione per una condanna della Corte dei Conti al pagamento di 80mila euro a testa, dovuti al brutto epilogo della vicenda Cev. Non pagando si aprirebbe un contenzioso tra loro e Palazzo dei Priori, che stando alle norme vigenti li porrebbe in una situazione d’incompatibilità con la carica ricoperta e quindi alla decadenza.

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