Risiko Tuscia: comunali, provinciali e sullo sfondo regionali politiche e capoluogo
Homepage - VITERBO - E a seconda dei meccanismi di questo tipo saranno segnate le fortune e "bruciature" di questo o quell'altro uomo politico. E i bene informati hanno già registrato i primi movimenti.
VITERBO – Prima le comunali di ottobre in venti comuni, un terzo del totale, della Tuscia. Quindi un fine 2021 a suon di provinciali. Poi un 2022 di preparazione a tre competizioni di quelle che fanno vibrare le vene ai polsi: politiche, regionali e comune capoluogo.
Una sorta di domino con tutti gli snodi collegati. I risultati dei venti comuni in ottobre hanno diretti effetti sulle provinciali, essendo queste consultazioni di secondo livello, dove a giocare il ruolo di elettori sono chiamati i sindaci e i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. Ma i collegamenti non sono solo di questa natura.
Infatti nella logica della politica si andrà a costruire una staffetta tra le varie forze di coalizione. Della serie: se Fratelli d’Italia prende un ruolo in Regione, Forza Italia lo ottiene in Provincia e la Lega in Comune. L’ordine degli addendi è tutto da vedere ma queste saranno le dinamiche che vedremo determinarsi.
E a seconda dei meccanismi di questo tipo saranno segnate le fortune e “bruciature” di questo o quell’altro uomo politico. E i bene informati hanno già registrato i primi movimenti.
A rendere più complicato tutto anche l’attuale compagine di governo. Lo schema naturale non dovrebbe discostarsi molto dalla dicotomia tra centrodestra e centrosinistra, con il Movimento Cinque Stelle ormai ancorato all’alleanza di centrosinistra col Pd. Ma la strada è lunga e i flirt con la Lega di diversi pentastellati mai terminati.