Vulci, scoperta cisterna etrusca sotto pavimento romano del primo secolo dopo Cristo

Vulci, scoperta cisterna etrusca sotto pavimento romano del primo secolo dopo Cristo

Homepage - Si tratta di una ulteriore testimonianza della grande vitalità che contraddistinse l'antica città di Vulci per un lungo periodo della sua millenaria storia.

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Ultima scoperta nell’ambito delle ricerche archeologiche nel parco di Vulci. La Duke University del North Carolina, che sta procedendo allo scavo in un’area limitrofa a uno dei Fori di Vulci, ha infatti rinvenuto, all’interno delle strutture individuate nel corso della precedente campagna di scavo condotta nell’estate del 2016, una cisterna di epoca etrusca al disotto di un piano pavimentale risalente al I secolo d.C.

Si tratta di una ulteriore testimonianza della grande vitalità che contraddistinse l’antica città di Vulci per un lungo periodo della sua millenaria storia. 

Gli scavi, condotti dal professor Maurizio Forte, proseguiranno nel corso del prossimo anno con il supporto di altri istituti accademici della Svezia, della Francia e del Portogallo. I risultati delle ricerche effettuate quest’anno, saranno presentati con la Fondazione Vulci – che gestisce il parco per conto dei Comuni di Montalto di Castro e Canino – in una conferenza pubblica che si terra giovedì 20 luglio, alle ore 18, presso il Complesso monumentale di San Sisto a Montalto di Castro. Venerdì 21 luglio, alle ore 9, il professor Forte accompagnerà e illustrerà sul campo quanto svolto in questo periodo di ricerca.

Il sindaco Sergio Caci e l’assessore alla Cultura Silvia Nardi concordano con quanto dichiarato dalla Sovrintendente Alfonsina Russo Tagliente: “L’apporto di università straniere è di fondamentale importanza per la crescita delle conoscenze e per il dialogo scientifico internazionale, strategico per le attività della Soprintendenza e per la tutela e la valorizzazione del sito di Vulci”.

“Con tecnologie avanzate – dichiara il professor Forte – è stato possibile evidenziare la presenza di strutture che, esaminate con attenzione, lasciano trasparire una storia che il nostro gruppo di lavoro sta riportando alla luce”.

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