Viterbo vola a Bruxelles, il volontariato cittadino è da titolo europeo
Homepage - A questo punto è giusto crederci, per sognare un po' e perché se lo meritano le oltre cento associazioni che hanno lavorato al dossier di candidatura. L'8 Viterbo è a Bruxelles per raccontare questo volto della città che dal basso ha costruito un modello che ha già vinto. Dimostrando nei fatti l'errore della candidatura a capitale della cultura.
Il mondo del volontariato viterbese può sorridere, è a Bruxelles. Viterbo ce l’ha fatta e taglia un primo importante traguardo, incrociando le dita per portare a casa il titolo di capitale europea del volontariato.
Una sfida che ha coinvolto circa 2mila comuni d’Europa, capitali comprese. E tra queste ci sono anche Londra e Roma. Soltanto 11 città, candidate per il 2016, e 8 per il 2017 hanno presentato un dossier perfetto e rispettoso dei crismi imposti dall’Unione Europea.
Tra queste realtà c’è il capoluogo della Tuscia, che l’8 ottobre sarà nella capitale belga per raccontarsi. La platea è quella della conferenza internazionale del Centro Servizi del Volontariato. A portare i colori giallo blu una delegazione composta dal firmatario della candidatura e presidente della consulta Marco Ciorba, il delegato al Volontariato del Comune di Viterbo Paolo Moricoli e il consigliere di minoranza Antonella Sberna.
A questo punto è giusto crederci fino in fondo, consapevoli che il successo è già nel lavoro che oltre cento associazioni cittadine hanno svolto e continuano a realizzare ogni giorno in città. “Abbiamo già fatto i biglietti – racconta un entusiasta Ciorba al telefono -. Andiamo naturalmente a spese nostre, con spirito di servizio per la nostra città. E’ un momento importante per tutto il volontariato e per la città”.
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