Viterbo Terme, ultima occasione

Viterbo Terme, ultima occasione

Editoriali - Il progetto di Viterbo città termale si gioca, dicono gli esperti, tutto in queste ore. Un accordo tra Comune e Terme dei Papi risulta vitale per sbrogliare la matassa ed evitare il collasso di ogni sogno di gloria.

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Terme dei Papi ed ex Terme InpsQuale destino per il termalismo viterbese? Ce lo siamo chiesto tante volte in questi pochi mesi di vita de La Fune. Il dato su cui vanno accesi i riflettori è quello della scadenza, il 31 marzo, della proroga concessa dal Comune di Viterbo a Terme dei papi per l’utilizzo delle acque termali. La Regione, proprietaria delle acque, ha dato in concessione al Comune che a sua volta ha dato in subconcessione alla società di gestione della struttura.

 

Sappiamo che è in corso una trattiva, tra Palazzo dei Priori e Terme dei Papi, dove il Comune punterebbe a “liberare” acqua da destinare anche ad altri imprenditori, in maniera da permettere la nascita di una vera città termale. Terme dei Papi infatti utilizza una elevata quantità di risorsa termale, forte anche della sentenza del Tar che di fatto autorizza questo utilizzo. Ciò non permette, considerando i limiti del bacino, l’esistenza di abbastanza materia prima da garantire l’inserimento di nuove realtà imprenditoriali nel settore.

 

La vicenda è abbastanza intrigata ma proprio per questo pare molto probabile, come unica via d’uscita, un accordo. Terme dei Papi potrebbe essere disposta a ridurre il proprio utilizzo di acqua, rinunciando ad attingere dalla sorgente del Bullicame. In cambio naturalmente di un rinnovo della subconcessione. Questo gli permetterebbe comunque di avere copiose risorse a disposizione e permetterebbe al Comune di liberare circa 6/7 litri al secondo di acqua termale da destinare al complesso delle Terme Ex Inps.

 

Se la situazione non prendesse questa piega sarebbe difficile immaginare il concretizzarsi del progetto di una Viterbo termale.

 

 

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