Viterbo città turistica? Una storia per dire che c’è speranza
Cronaca - Che tipo di mercato turistico può conquistare la città dei papi? Vi raccontiamo una storia che crediamo possa offrire spunti di riflessione interessanti.
Il capoluogo della Tuscia ha un potenziale attrattivo sul mercato globale? Una domanda complicata, le cui risposte possono essere diverse. Città d’arte e di cultura? Diciamo che in potenza lo è. Rinascimento, medioevo, papi, etruschi, terme. Ma anche mangiare bene e vivere slow. Insomma tutte le caratteristiche di una provincia italiana, che si è sviluppata all’ombra del campanile. Ma con tante attrattive possibili, su cui scommettere.
Tempo fa abbiamo sentito il sindaco Leonardo Michelini fare un ragionamento: “Questa città può avere un perché turistico. Il turismo internazionale ama l’Italia. La amano i russi, i cinesi, gli americani, gli australiani. Degli studi mostrano che gli stranieri che visitano il Belpaese la prima volta seguono un tracciato che si muove su tre visite obbligate: Roma, Venezia e Firenze. Chi ha la possibilità di venire una seconda volta nella vita tende a volersi tuffare alla scoperta della provincia italiana”.
Confessiamo che questa filosofia ci è sembrata piuttosto bizzarra e poco fondata. Ma abbiamo una storia da raccontarvi. La storia di una signora australiana che di recente ha pensato bene di venire in vacanza a Viterbo per dieci giorni. Dieci giorni filati trascorsi tra palazzo papale, i bar del centro, la porchetta di La Quercia e le terme. Una settimana e mezzo alla scoperta della provincia italiana, di cui Viterbo rappresenta una declinazione interessante e a due passi dall’aeroporto internazionale di Roma. Insomma, la geografia ha voluto che la città dei papi fosse una provincia a portata d’aereo.
Anche la signora, di cui siamo venuti a sapere, era alla seconda visita italiana. La prima? Un tour in tre tappe: Roma, Firenze, Venezia. Questa volta ha scelto Viterbo e le è piaciuta molto. L’avranno incontrata i cittadini che più frequentano il centro storico.
E’ dunque questo il segmento di mercato su cui la città dei papi deve posizionarsi? Una città emblema della vita italiana di provincia. A giudicare da questa esperienze pare proprio di sì.