Viterbo che fu\ Cannelòra cannelòra dall’inverno semo fòra ma si piove e tira vento..

Viterbo che fu\ Cannelòra cannelòra dall’inverno semo fòra ma si piove e tira vento..

Homepage - Cannelòra cannelòra dall'inverno semo fòra ma si piove e tira vento dall'inverno semo drento, arespóse 'na vecchiaccia: "Faccia o nun faccia c'adè l'inverno finènt'a Pasqua!", arespóse 'l vecchio Saturno: "C'adè l'inverno finènte giugno, pòe si tira 'n ventarèllo quaranta giorne dill'inferno!".

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Ieri era il giorno della Canderola. Che significa?

Cannelòra cannelòra dall’inverno semo fòra ma si piove e tira vento dall’inverno semo drento, arespóse ‘na vecchiaccia: “Faccia o nun faccia c’adè l’inverno finènt’a Pasqua!”, arespóse ‘l vecchio Saturno: “C’adè l’inverno finènte giugno, pòe si tira ‘n ventarèllo quaranta giorne dill’inferno!”.

Dalle previsioni meteorologiche del 2 febbraio, la Candelora, è possibile conoscere l’andamento dei giorni futuri. Questa usanza ha origini molto antiche ed è legata ad una credenza diffusa anche nei paesi nord europei, secondo la quale proprio il 2 febbraio l’orso esce dalla tana per osservare il tempo. Anche la fase lunare in cui si incontra questa data è fondamentale per prevedere se l’annata agricola sarà più o meno propizia, in quanto collegata alle fasi lunari del Natale precedente e della successiva Pasqua. Nell’antica cultura romana Febbraio (dal latino februare=purificare), era il mese dedicato alla purificazione ed in questo periodo si festeggiavano i “Lupercali” e per prepararsi al passaggio verso il risveglio della primavera, era tradizione accendere torce, ceri e candele per illuminare più possibile la notte. Anche la tradizione celtica celebrava questo giorno,con la festività detta “Imbolc”: il passaggio tra l’inverno e la primavera..tra il momento di massimo buio e quello del risveglio della luce. Nel 474 d.C il patriarca Gelesio in sostituzione di questi rituali pagani introdusse la “festum candelarum”, una processione nella quale i partecipanti pregavano tenendo una candela accesa in mano, poi dal X-XI secolo, nella Liturgia si cominciò a distribuire le candele benedette ai fedeli. Nella nostra cultura popolare viterbese la candela veniva accesa in casa durante temporali, nelle calamità o in caso di gravi malattie…ricordo bene mia nonna che in queste situazioni andava subito ad accendere la candela per tranquillizzarsi. La Chiesa Cristiana definisce il 2 febbraio anche la Presentazione di Gesù e la festa della Purificazione di Maria, in quanto nella tradizione ebraica una donna che partoriva un figlio maschio era considerata impura dopo il parto per 40 giorni e per questo, doveva recarsi al tempio per la sua purificazione (dal 25 dicembre al 2 febbraio sono 40 giorni).

tratto da: “Si ‘l cuntadino fusse ‘nduìno….” di Gianluca Braconcini.

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