Viterbo al voto, nel centrodestra c’è voglia di primarie
Homepage - La parola più gettonata negli ambienti del centrodestra viterbese è una: primarie. Passato il valico del referendum quella che fu l'invincibile armata ha ripreso spirito e voglia di farcela. Un messaggio gli è arrivato chiaro, anche se avrebbe dovuto esserlo da parecchio: solo uniti si può vincere.
La parola più gettonata negli ambienti del centrodestra viterbese è una: primarie. Passato il valico del referendum quella che fu l’invincibile armata ha ripreso spirito e voglia di farcela. Un messaggio gli è arrivato chiaro, anche se avrebbe dovuto esserlo da parecchio: solo uniti si può vincere.
In attesa di conoscere gli sviluppi a livello nazionale si annusa possibilità di voto anticipato anche per il comune capoluogo. E quindi le varie anime dei partiti usciti fuori dalla galassia dei “berluscones” si iniziano a interrogare su come risolvere la complicata partita di trovare una quadra per l’individuazione del candidato sindaco unitario.
E’ infatti complicato, e di questo tutti sembrano avere piena consapevolezza, passare indenni e senza andare in frantumi attraverso gli appetiti (più o meno legittimi) di diversi attori in campo. Ed è qui che riecheggia la parolina: “primarie”.
L’unica strada possibile per Ottavio Raggi che in caso di diniego da parte di altri non è disponibile a nessun confronto: “Non intendo partecipare a riunioni nelle segrete stanze per decidere il candidato sindaco”; spiega il centro di Conservatori e Riformisti.
La stessa onda lunga viene surfata da Claudio Ubertini di Forza Italia, anche se il partito azzurro gli sta sempre più stretto: “La strada è quella delle primarie. E’ una cosa che dico da tanto tempo, sono uno strumento che va messo in atto anche nella nostra città. Primo perché danno a tutti la possibilità di competere ed esporre un programma. Poi permette di fare campagna elettorale quattro mesi prima delle elezioni, come il centrosinistra ci ha insegnato”.