Viaggio nei palazzi storici viterbesi- All’ombra della Torre

Viaggio nei palazzi storici viterbesi- All’ombra della Torre

Homepage - Centro storico, Piazza del Gesù, Torre del Borgognone. Abbassate la macchina fotografica e godetevi lo spettacolo.

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VITERBO-Viterbo, terra di piazza e di torri. Fin da bambini ci raccontano che nelle torri vivono delle principesse che vengono salvati da principi con scintillante armatura, chi non ha pensato almeno una volta nella vita che sarebbe un sogno vivere in una torre antica. Le torri viterbesi sorsero a metà del XI secolo, inizialmente con  funzione difensiva, ergendosi alte sui borghi in continua espansione che si erano formati attorno al nucleo più antico della città. Tante quelle che circondavano il quartiere medievale di San Pellegrino, il nucleo più fragile, quello che da sempre necessita di più protezione.

Gli Statuti cittadini della metà del Duecento raccontano che, le torri viterbesi acquistarono sempre più importanza nella vita cittadina: divennero parte integrante delle abitazioni del centro storico iniziando a ridisegnare i contorni di una comunità che si stava espandendo sempre di più.  Le torri divennero un vero e proprio status symbol per le famiglie più in vista, emblema del potere della casata e grande segno di potenza messo in mostra a tutta la città.

La Torre del Borgognone deve il suo nome, a Messer Angelo Borgognone che “prestò” il suo piede come metro scientifico per i parametri per le misure lineari del Comune. L’impronta, risalente al XIII secolo, risulta oggi tanto rovinata da non permettere di stabilire con esattezza la sua misura, in via approssimativa sembrerebbe comunque potersi calcolare in circa 30 cm.

L’antica torre, che era situata di fronte al portico dove si amministrava la giustizia, oggi  fa parte dell’edificio adiacente. Non si sa con esattezza  la data esatta della costruzione, nella cortina muraria sono ravvisabili almeno tre fasi edilizie e più recenti interventi di restauro. La struttura è articolata in 6 livelli, di cui due coperti da solai in legno e quattro voltati a botte.

Le sere d’estate alzare gli occhi verso le finestre illuminate della torre fa volare con la fantasia ai tempi passati, quando lì dentro magari viveva una delle ragazze più belle di Viterbo.

 

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