Un’altra Santiago è possibile sulla Francigena, parola del visionario Luca Patané

Un’altra Santiago è possibile sulla Francigena, parola del visionario Luca Patané

Homepage - Patané è molto lucido e fa il punto alla giornalista Antonella Bersani così: "Il cammino spagnolo di Santiago si è sviluppato grazie all'ottima promozione e organizzazione, ma la Francigena conta monasteri, chiese e una varietà paesaggistica, archeologica e storica che non ha eguali. Perché dunque non insistere nel far fruttare questo patrimonio?".

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Un bel servizio pubblicato sul numero di novembre di Vanity Fair dà voce al sogno di Luca Patané: fare della via Francigena una realtà rilevante dal punto di vista dei flussi turistici. Di fatto ricalcando l’esempio del Cammino di Santiago di Compostela in Spagna.

Patané ci crede e con il Gruppo turistico Uvet, di cui è presidente, si è inventato la campagna “adotta un miglio di Via Francigena”. Un progetto partito con la creazione di un’associazione non profit in cui riunire finanziatori, sponsor, operatori turistici, ristoratori e attività di servizi.

Ogni socio ha il compito di migliorare il “suo” tratto o di organizzarne le strutture di accoglienza, realizzando così un network capace di valorizzare un patrimonio immenso. 

Patané è molto lucido e fa il punto alla giornalista Antonella Bersani così: “Il cammino spagnolo di Santiago si è sviluppato grazie all’ottima promozione e organizzazione, ma la Francigena conta monasteri, chiese e una varietà paesaggistica, archeologica e storica che non ha eguali. Perché dunque non insistere nel far fruttare questo patrimonio?”.

Ancora Patané chiarisce meglio la prospettiva da inquadrare: “Insieme possiamo costruire qualcosa di importante, ognuno contribuendo a modo suo sul tratto adottato. C’è spazio per tutto, dalla manutenzione alla segnaletica, passando per la creazione di aree di sosta come strumento di promozione per il proprio brand. I soci più legati al settore turistico-alberghiero potranno organizzare soggiorni a tema, promozioni ed eventi”.

Una visione che interessa inevitabilmente anche la Tuscia, che ha al suo interno un centinaio di chilometri di via Francigena. Un cammino che attraversa diversi comuni, tra cui il capoluogo Viterbo.

Ma chi è Patanè? Un imprenditore del turismo che oggi ha in mano un gruppo con un giro d’affari di 2,4 miliardi, che spazia dalle agenzie viaggi ai resort e punta all’acquisto della compagnia aerea Blue Panorama. 

Il progetto per dare vita alla Via Francigena prevede la creazione di una piattaforma digitale con cui i pellegrini potranno individuare strutture, servizi e percorsi enogastronomici, prenotare soggiorni e acquistare biglietti per i musei e i luoghi archeologici. 

 

 

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