Un metro e mezzo di acqua e fango a Porta San Pietro. Storia di un degrado ciclico

Un metro e mezzo di acqua e fango a Porta San Pietro. Storia di un degrado ciclico

Homepage - Una situazione imbarazzante. Va considerato infatti che Porta San Pietro rappresenta un luogo prezioso della cinta muraria medioevale ed è il punto di accesso migliore per fare arrivare i turisti nel quartiere medioevale più grande d'Europa: San Pellegrino.

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Un metro e mezzo di acqua e fango in via Salicicchia. A Porta San Pietro è accaduto questo nel tardo pomeriggio di domenica e non è la prima volta che succede.

Allagata la pizzeria che si trova al lato della porta medioevale, con i proprietari costretti ciclicamente a risistemare il locale. Ogni volta che piove un po’ di più la scena si ripete e sembra non ci sia verso di sistemare la situazione. Domenica a peggiorare la situazione è stata la fognatura di via Vetralla, saltata all’improvviso riversando le acque nere sulla strada.

Un fiume che è scivolato senza essere assorbito verso via Salicicchia, dove il livello dell’acqua è salito in maniera preoccupante. Un evento straordinario quello della rottura della fognatura, la cui manutenzione è di competenza di Talete. Ma il fenomeno si ripete ogni volta che piove leggermente al di sopra del normale. Lo testimoniano i residenti della zona, preoccupati di quanto continua ad accadere.

Questo perché il punto non è servito da un efficiente sistema di grate e scoli e quelle che ci sono spesso non ricevono, o non hanno ricevuto, l’adeguata pulizia.

“Poteva verificarsi anche qualcosa di molto brutto. Se nei pressi della porta si fosse trovato un bambino sarebbe stato travolto. Stessa sorte poteva toccare a un motociclista o ciclista”, è il ragionamento sensato di una persona che troviamo sul luogo dell’accaduto. Una volta andata via “la piena” sui sampietrini è rimasta una spessa fanghiglia maleodorante, condita da topi morti e carcasse di piccione.

Nella mattinata di oggi sul posto si sono recati gli assessori Luisa Ciambella e Raffaella Saraconi, la polizia municipale e dei responsabili di Talete. Sono partiti i lavori di sistemazione della fognatura e del marciapiede in via Vetralla. Rimane la paura e lo sconcerto.

L’intero quadrante cittadino presenta problematicità importanti. Tutta la strada che costeggia le mura, fino al parcheggio delle fortezze, si trasforma in caso di pioggia battente in un piccolo torrente. Torrente che trascina con sé sassi e fango. Non ci sono grate di scolo. Il tutto determina una situazione di pericolo per chi viaggia in auto o peggio in moto o motorino.

Una situazione imbarazzante. Va considerato infatti che Porta San Pietro rappresenta un luogo prezioso della cinta muraria medioevale ed è il punto di accesso migliore per fare arrivare i turisti nel quartiere medioevale più grande d’Europa: San Pellegrino. Ma Viterbo non è una città turistica, nonostante cerchi di raccontarselo, quindi tutta questa parte della città può rimanere tranquillamente nel degrado e nel pericolo. Con buona pace dei titolari della pizzeria Salicicchia, costretti ciclicamente a ripulire il locale alluvionato e a collezionare migliaia di euro di danni.

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