“Un giornalismo che a noi, ripetiamo a noi, non piace”. W Viterbo

“Un giornalismo che a noi, ripetiamo a noi, non piace”. W Viterbo

Editoriali - C'è giornalismo e giornalismo, così come c'è politica e politica. Il nostro giornalismo può non piacere a qualche politico. Di questo siamo contenti, speriamo di essere sempre più sgraditi facendo bene il nostro lavoro.

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La notizia del giorno è forse, dal punto di vista del nostro cattivo giornalismo, quella del riacutizzarsi della crisi tra Viva Viterbo e Partito Democratico. A mettere benzina su un fuoco acceso da tempo un semplice tweet, abbastanza irruento, firmato Alessandro Pepponi.

La Fune ha dato la notizia, ritenendo che di notizia si tratta, ma probabilmente doveva ritenere che un tweet del vicepresidente di Viva Viterbo molto duro su un assessore del Partito Democratico fosse un fatto privato. Una roba di poco conto o comunque scevra da ripercussioni politiche. Nell’era in cui Renzi annuncia le decisioni di governo attraverso i social network noi dovevamo, nel nostro piccolo, ignorare il tweet di Pepponi.

Soprattutto non dovevamo fare riflessioni di carattere politico sulla situazione di maggioranza. A nostro modo di vedere, non fare questo avrebbe significato non fare il nostro lavoro. Abbiamo invece deciso di fare un giornalismo che a Moretti non piace e abbiamo dato la notizia. Ma magari Moretti pensa che questa non sia una notizia. Forse ha ragione lui e ci mettiamo a disposizione qualora volesse darci lezioni private di giornalismo. Nella vita non si smette mai d’imparare.

La valutazione politica fatta su La Fune da Simone Carletti, che per Moretti è sgangherata, dimostrerà invece da sola, nelle prossime ore, che così campata in aria non è. Insomma l’evolversi degli eventi ci dirà se il nostro giornalismo va da qualche parte o è sterile. Il tempo è sempre galantuomo.

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