Un anno di Michelini, la radiografia di Palazzo dei Priori

Un anno di Michelini, la radiografia di Palazzo dei Priori

Politica - Un anno di amministrazione per Michelini & Co. Abbiamo passato ai raggi X giunta e sindaco, ecco cosa ne pensiamo.

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micheliniPrimi dodici mesi di amministrazione Michelini. Era esattamente il pomeriggio di un anno fa. Nel quartiere generale del candidato Leonardo Michelini il boato, i tappi delle bottiglie che saltano e le spalle degli amici e compagni di campagna elettorale che portano questo uomo della Coldiretti in trionfo. Viterbo ha deciso di cambiare pagina e a piazza del Comune si riuniscono tutte le forze della coalizione per festeggiare. Il neo sindaco si improvvisa anche in un discorso dal trattore e conferma le promesse di San Carluccio e degli incontri, tanti, fatti con molte realtà del territorio. Vuole essere l’uomo del cambiamento, quello capace di cambiare verso all’ostica città dei Papi.

 

Come sta messo Michelini dopo un anno? Andiamo a fare le radiografie al sindaco e alla sua giunta.

 

Leonardo Michelini. Voto sufficiente. Il sindaco fatica a concretizzare e risulta claudicante su due fronti: 1) la comunicazione propria 2) la giunta. Non c’è una cura particolare dell’immagine del sindaco. Questo potrebbe essere ritenuto di poco conto ma nell’anno di grazia 2014 è chiaramente una posizione infelice. Un sindaco capace di “uscire fuori”, di comunicare bene con i suoi cittadini è importante per imprimere anche alle persone di questa città quella voglia di concretizzare e partecipare al cambiamento annunciato. Il tasto della giunta è poi particolarmente dolente. Sembra di assistere a una squadra piuttosto disomogenea, non sono inoltre mancati gli attriti. Il sindaco sembra faticare a tenere in mano le redini della città. Gli va riconosciuto comunque, rispetto al passato, di aver introdotto un clima diverso. L’idea è che Michelini voglia effettivamente cambiare verso a Viterbo, ma spesso sembra essere incartato. Di sicuro gli uffici non hanno, fino a oggi, dato una grossa mano a questa amministrazione.

 

Luisa Ciambella. E’ una delle figure più significative della giunta. Dotata di buone capacità organizzative si è trovata a gestire situazioni bomba, come il caso Esattorie. Sta facendo un buon lavoro per quanto riguarda la delega sul patrimonio, occupandosi di censire e di ripensare una migliore messa a frutto dei beni del Comune. Voto complessivo buono.

 

Alvaro Ricci. Anche lui è uno dei tasselli che stanno meglio funzionando all’interno della giunta. Ha macinato lavoro in questo anno alla guida dell’Urbanistica e del centro storico. Ha tra le mani diversi progetti e idee anche utili allo svecchiamento della ‘Veter Urbis’ e una scommessa di coinvolgimento del tessuto cittadino che si chiama Osservatorio per il Centro Storico in piedi. Diciamo che Ricci ha fatto un lavoro di impostazione, adesso deve concretizzare. Gli consigliamo coraggio, soprattutto per le scelte che riguardano il centro storico. Voto buono.

 

Raffaella Saraconi. Ha avuto attriti con il collega Ricci che oggi sembrano essersi appianati. Sta portando avanti con molta fatica tutta la faccenda della raccolta rifiuti. Da quanto ci risulta ha ereditato un servizio disciplinato da una gara d’appalto particolare. Tanti i problemi per far decollare la differenziata e oggi l’umido. Ha davanti a sé tanto lavoro. Politicamente è ben radicata, godendo dell’appoggio forte dei suoi di Oltre le Mura. A livello di comunicazione funziona meno. Valutazione complessiva più che sufficiente.

 

Fabrizio Fersini. La sensazione è che sia stato troppo all’ombra del suo assessorato. Si è concentrato forse troppo sul lavoro e ha poco curato l’aspetto della comunicazione sulle cose fatte e impostate. Il suo assessorato, seppur importante e delicato, risulta piuttosto anonimo. Ha preso inoltre una bella sportellata sulla vicenda del regolamento degli asili nido. Politicamente era dato in fibrillazione, ma la situazione sembra essere rientrata. Valutazione: quasi sufficiente.

 

Raffaella Valeri. Verrebbe da dire (non ce ne voglia): Valeri chi? Difficile dare un giudizio. Non è certo una delle anime, né uno dei protagonisti di questa amministrazione. Non diamo nessun voto.

 

Alessandra Zucchi. Idem a sopra.

 

Giacomo Barelli. E’ la figura più problematica dell’amministrazione Michelini. Partito male, con l’assegnazione di una delega forse poco opportuna (la Cultura), è stato protagonista di continui articoli su diversi giornali cittadini. Sicuramente è l’assessore più conosciuto di questa amministrazione, ma questo non è necessariamente un bene. Ora è allo Sviluppo Economico e magari potrà lavorare più serenamente. La valutazione, al lordo anche delle ultime vicende del Settembre Viterbese 2013, è insufficiente.

 

Antonio Delli Iaconi. Sembrava l’uomo giusto per lo Sviluppo Economico, provenendo da Unindustria. Poi Michelini ha avuto bisogno di spostarlo e lui ha garibaldescamente risposto: “Obbedisco!”. Ora è alla Cultura e prova a barcamenarsi. Voto sulla fiducia sufficiente.

 

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