Tutankhamon a Viterbo, un progetto che ha richiamato più di 20mila visitatori

Tutankhamon a Viterbo, un progetto che ha richiamato più di 20mila visitatori

Homepage - VITERBO - La mostra è il frutto della collaborazione tra il Ministero delle Antichità d’Egitto e la Società Italiana di Beneficenza S.I.B. Fondazione Benedetti, del filantropo Eugenio Benedetti, promotore, insieme alla Fondazione Caffeina. 

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VITERBO – Più di 20mila visitatori alla mostra sul più famoso faraone dell’Antico Egitto a palazzo papale. Scommessa vinta dagli organizzatori che continuano a staccare biglietti e ad accogliere persone col sorriso. A breve sarà superata anche la soglia dei 22mila accessi e si continuerà a farlo fino al 28 ottobre, data di chiusura. Questa domenica si sono registrati 800 ingressi.

‘Egyptian Treasures’ è il titolo scelto per la mostra. Portone aperto da domenica primo luglio, in momento speciali anche in notturna. Presente la copia della sua celebre maschera mortuaria d’oro con lapislazzuli e paste vitree, il sarcofago e il cocchio del giovanissimo faraone. Non mancano le repliche marmoree delle otto sfingi che percorrono il viale trionfale d’ingresso al gran Tempio di Karnak a Luxor. Per finire, anche il cofano con i vasi canopi, il celebre “tronetto” faraonico, il grande naos e la collezione dei gioielli regali.

Una mostra capace di grandi suggestioni, dedicata al tesoro del sovrano egizio vissuto nel 1.300 a.C.. Ospitata nelle sale che ospitarono il primo conclave della storia, per eccezionale concessione della Curia Episcopale di Viterbo. Tale mostra si affianca a quella, inaugurata il 24 giugno scorso, dedicata a ‘Le icone copte. Capolavori di arte egiziana cristiana’.

Si potrebbe definirli “falsi antichi autentici” poiché si tratta di “duplicazioni” talmente perfette (e costose) – appositamente prodotti dal Dipartimento Replica del Ministero in perfetta imitazione dei capolavori custoditi al Museo Archeologico del Cairo – da ingannare anche gli occhi più esperti.  

La mostra è il frutto della collaborazione tra il Ministero delle Antichità d’Egitto e la Società Italiana di Beneficenza S.I.B. Fondazione Benedetti, del filantropo Eugenio Benedetti, promotore, insieme alla Fondazione Caffeina. 

 

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