Tuscia da brividi, il portale ‘L’Italia dei fantasmi’ seleziona 4 storie del Viterbese

Tuscia da brividi, il portale ‘L’Italia dei fantasmi’ seleziona 4 storie del Viterbese

Homepage - STORIE - E questa parte di Lazio Nord ha ben quattro storie da brividi, di apparizioni, morti violente e castelli con spettri di sangue blu. Non perdetevi questo viaggio.

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STORIE – Tuscia, terra di laghi, di etruschi, di castelli, del buon mangiare e bere ma anche luogo di fantasmi. E così il Viterbese diventa protagonista del portale web ‘L’Italia dei Fantasmi’, dove in buona sostanza sono catalogate tantissime storie da ogni parte dell’infestatissimo BelPaese.

E questa parte di Lazio Nord ha ben quattro storie da brividi, di apparizioni, morti violente e castelli con spettri di sangue blu.

VASANELLO – L’ammiratore di Giulia Farnese “La Bella”

Questo castello ospitò la moglie di Orsino Orsini: Giulia Farnese conosciuta anche col soprannome di “La Bella”.
Un appassionato ammiratore di Giulia venne ucciso da suo marito tra le mura della fortezza.
Pare che questo sfortunato non abbia ancora abbandonato il luogo in cui trovò la morte:
é descritto come un uomo di mezza età, dal viso scarno. Indossa un lungo abito antico.
E’ solito entrare in alcune stanze e percorrere i lunghi corridoi con fare sospettoso.

GALLESE – Lo strangolamento nella stanza dell’Amore tragico

Violante Carafa venne strangolata nella stanza dell’ “Amore tragico” nel 1559. L’assassinio fu commissionato dal marito che la credeva adultera. Il fantasma di Violante é stato visto numerose volte nel corso dei secoli e tutti
concordano nel descriverla come una donna di alta statura, con viso ovale e occhi neri. Alcuni pare siano riusciti anche a conversare con lei.

BOLSENA – Mai ribellarsi a Tiberio Crispo

Nel salotto detto “Del Fantasma” aleggia lo spirito di un maggiorente che ivi fu assassinato per essersi ribellato al cardinale Tiberio Crispo. Il fantasma cammina con passo lento e, se vi sono turisti, si mette tranquillo in un angolo ad ascoltare e osservare.

VETRALLA – Uno strano racconto

Questo é un racconto pervenuto alla nostra redazione: “Un mio amico di 20 anni raccontava a me e a mia madre di una casa dove lui abitò per circa 17 anni. Questa casa era un luogo di rifugio per soldati, suore e feriti. Si racconta che lo scoppio di una bomba causò la morte di tutti coloro che allora la occupavano. L’amico in questione andò ad abitarci dopo che la casa fu ricostruita e mi raccontò che: le luci per 17 anni si accendevano e si spegnevano da sole, si sentiva un rumore di passi e i letti si muovevano poi quando giocava con la “Play Station”, ogni volta sentiva la mano fredda di un individuo che gli toccava la spalla.
Ma i fatti strani non finiscono qui. Quando era Natale preparavano l’albero e lo decoravano con delle luci elettriche per renderlo più grazioso: quando inserivano le luci e si spostavano  in un’altra stanza la spina giaceva sempre staccata
Ma la cosa più incredibile é questa: quando i genitori andavano a dormire, vedevano ogni notte 4 luci e gli spettri di 2 soldati e 2 suore ai lati del letto. Il mio amico e la sua famiglia abbandonarono la casa e vi subentrò una coppia di
stranieri  che dopo una settimana, a loro volta, fuggirono da lì senza dire nulla. La casa in questione si trova a Cura in Via dei Cerri.

Foto Fisioterapy Center

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