Turismo, Barelli: “Michelini ha investito le briciole, settore strategico per il territorio”

Turismo, Barelli: “Michelini ha investito le briciole, settore strategico per il territorio”

Homepage - Di questi giorni la notizia di un grande interesse dei russi per la Tuscia e il suo capoluogo. Abbiamo incontrato l'ormai ex assessore al Turismo di Palazzo dei Priori Giacomo Barelli, che negli scorsi mesi aveva proprio partecipato al Mit russo. Abbiamo fatto il punto sugli investimenti sul turismo dell'amministrazione Michelini e buttato gli occhi sul futuro.

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Di questi giorni la notizia di un grande interesse dei russi per la Tuscia e il suo capoluogo. Abbiamo incontrato l’ormai ex assessore al Turismo di Palazzo dei Priori Giacomo Barelli, che negli scorsi mesi aveva proprio partecipato al Mit russo. Abbiamo fatto il punto sugli investimenti sul turismo dell’amministrazione Michelini e buttato gli occhi sul futuro. 

 

Uno studio sul web rivela che i russi si sono recentemente accorti dell’esistenza di Viterbo e della Tuscia. Quando era in carica come assessore si è recato proprio in Russia per fare promozione. Cosa è accaduto in quei giorni?

“Il buon lavoro dà sempre risultati. Sono molto contento. Yandex, che ha fornito i dati, non è un soggetto qualsiasi ma un colosso. E’ una società russa che ha il più grande motore di ricerca in Russia (con il 64% del mercato locale) e classificato come l’ottavo nel mondo. Alexa (gruppo Amazon), la società di statistiche internet, classifica il sito Yandex.ru al primo posto fra i siti più visitati in Russia. Credo che non solo la partecipazione al Mit di Mosca 2017, dove era palpabile lo straordinario interesse degli operatori russi alla promozione che facemmo delle bellezze della Tuscia (per Viterbo era la prima volta nella storia al Mit), ma tutte le politiche sul turismo fatte in questi anni, improntate alla dinamicità al fare rete e alla promozione multimediale stiano dando oggi i loro frutti”.

Che tipo di lavoro bisogna fare per promuovere un territorio?

“Innanzitutto è un lavoro che va fatto insieme. “Fare rete” non può essere una formula vuota, bisogna lavorare con tutti i soggetti pubblici: Enit, Regione, Provincia e privati e lavorare su un concetto più ampio di quello di città. Bisogna puntare sul territorio della Tuscia come sistema turistico integrato: dalle bellezze storico artistiche archeologiche agli eventi, passando per il mare, laghi, boschi e paesaggio. L’autarchia nel turismo non paga. Ciò che funziona è il networking reale, servono reti di imprese e la costruzione di distretti turistici. Serve lavoro sui social media, la cui enorme capacità comunicativa e di penetrazione dei flussi turistici non è chiara a molti amministratori e operatori del settore”. 

L’amministrazione Michelini lo ha fatto?

“In questa amministrazione qualcosa è stato fatto, tuttavia senza crederci né investirci da parte della maggioranza. Personalmente io c’ho messo l’anima, cercando di portare avanti – con il solo supporto del mio gruppo: Viva Viterbo – le politiche sopra descritte e alcuni risultati, importanti per Viterbo, si vedono e sono riconosciuti anche dalla Regione e dall’Enit. Tuttavia ciò che è mancata è stato il supporto economico, gli investimenti in turismo. Non si è voluto investire, non ci si è creduto, si è sempre preferito una rotonda o un marciapiedi a qualsiasi spesa per la crescita e lo sviluppo della città. Lasciando in questo segmento strategico solo le briciole. 

Ho cercato di fare il massimo con il minimo e se questi sono i risultati pensate a cosa si potrebbe fare con le dovute risorse e credendoci”. 

Cosa dobbiamo augurarci per il futuro?

“Per il futuro dobbiamo aspettarci sicuramente un aumento dei flussi turistici, dovuti anche alle buone politiche messe in campo ma soprattutto grazie alla straordinaria opera di privati che hanno sopperito economicamente al mancato investimento del Comune nel turismo. Tuttavia c’è bisogno di amministratori illuminati che insieme ai privati facciano capire al territorio che il turismo è il vero oro nero e che i dati sul turismo lo confermano. Nel 2017 la Penisola ha consolidato la sua posizione di quinta destinazione turistica mondiale con 50,7 milioni di arrivi internazionali e ha segnato una riprese anche nel turismo domestico, che aveva più sofferto negli anni della crisi. Gli arrivi italiani sono infatti aumentati del 6,2% e le presenze del 4,8%. La spesa turistica degli stranieri nel Belpaese nel 2016 per il quinto anno consecutivo ha registrato un record raggiungendo 36,4 miliardi di euro. La spinta del turismo all’economia è netta: il settore vale 70,2 miliardi di euro, pari al 4,2% del Pil italiano, che salgono a 172,8 miliardi di euro, cioè il 10,3% del Pil, se si aggiunge l’indotto. Dal punto di vista occupazionale, inoltre, sono circa 2,7 milioni i lavoratori nel settore. Se vi pare poco …”

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