Turismo a Viterbo, le permanenze crescono appena del 4,6%

Turismo a Viterbo, le permanenze crescono appena del 4,6%

Homepage - Turismo a Viterbo, la situazione è di stallo. La città turistica, troppo spesso improvvidamente sbandierata da politici in cerca di vana gloria, è soltanto un miraggio. Più realistico di quanto non fosse qualche anno fa, ma sempre lontano dall'essere realtà.

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Turismo a Viterbo, la situazione è di stallo. La città turistica, troppo spesso improvvidamente sbandierata da politici in cerca di vana gloria, è soltanto un miraggio. Più realistico di quanto non fosse qualche anno fa, ma sempre lontano dall’essere realtà.

I dati della tassa di soggiorno, intuizione contestata all’inizio ma benedetta perché capace di portare soldi nelle casse di Palazzo dei Priori e consenti di avere a disposizione numeri sul fenomeno, parlano chiaro. Le permanenze sul territorio non crescono significativamente. 

Il totale dei pernottamenti per l’anno 2016 ammonta a 188.275. A cui corrispondono in realtà 114.221 turisti. Per un’entrata totale, nelle casse di Palazzo dei Priori, di 205.766 euro. La situazione per il 2017 è fotografata così: 194.602 pernottamenti, 119.589 ospiti e un totale di imposta di soggiorno pari a 204.533 euro. In realtà la flessione dal punto di vista numerico è positiva di qualche migliaio scarso di turisti che si sono fermati a dormire. Si passa infatti da 114.221 del 2016 a 119.589 dell’anno dopo. Una variazione di circa 5mila unità. Anche se gli incassi sono diminuiti di mille euro per via della scelta di strutture ricettive più economiche e quindi soggette a importi più bassi della tassa stessa.

Nel passaggio dal 2016 al 2017 i turisti rimasti a dormire sono aumentati di un 5% scarso, 4,6% per l’esattezza. Il primo anno di introduzione della tassazione turistica aveva fatto registrare i seguenti numeri: 102.494 turisti rimasti a dormire, 170.671 pernottamenti totali e un’entrata pari a 186.476 euro. Non c’è da emozionarsi e parlare di Viterbo come città turistica è ancora azzardato.

La città dei papi entra nel club dei 400 comuni su 8400 che applicano il balzello dal primo gennaio 2015. Non pagano disabili, accompagnatori di questi, over 65, under 19, studenti e chi è in cura presso l’ospedale. Riduzione del 50% per i gruppi organizzati con più di 25 componenti. Le tariffe dicono: 1,10 euro per alberghi a tre stelle, 1,20 per 4 stelle e 2,5 per i cinque stelle. Gli agriturismi a due margherite 1,10 euro, quelli a quattro e cinque margherite 1,20.

Il dato sulla permanenza è importante perché fotografa la frazione significativa del turismo, quella che lascia più ricchezza nel capoluogo. Il dato complessivo del turismo va quantificato tenendo conto anche dei flussi giornalieri, numero però non a disposizione. Come non sono ancora a disposizione i dati sul primo quadrimestre del 2018, in lavorazione presso gli uffici dei Tributi del Comune.  

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