Treta: “se Michelini non ha governato è perché aveva un’opposizione interna”

Treta: “se Michelini non ha governato è perché aveva un’opposizione interna”

Homepage - Livio Treta apre Sbottonati 2016 puntando il dito contro i serra-panunziani, ma di fatto ammette le difficoltà dell'esperienza Michelini. Il consigliere che fa capo a Moderati e Riformisti ha parlato anche delle prospettive, fino alle possibili alleanze al sempre più probabile e prossimo voto.

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Livio Treta apre Sbottonati 2016 puntando il dito contro i serra-panunziani, ma di fatto ammette le difficoltà dell’esperienza Michelini. Il consigliere che fa capo a Moderati e Riformisti ha parlato anche delle prospettive, fino alle possibili alleanze al sempre più probabile e prossimo voto.

 

La crisi si risolverà?

“Ci vorrebbe buona volontà e buon senso, ognuno dovrebbe ritornare sui propri passi. Se non c’è accordo per governare si può sciogliere le righe e prendere ognuno la strada che riterrà più opportuna”.

 

Voi quali passi indietro potreste fare?

“Noi venivamo caricati dal Pd di figure dell’esecutivo che non ci risultava fossero nostre (Andrea Vannini, ndr), appena sono stati toccati (lo stesso Vannini) poi sono scoppiate le bombe. Ma non rispondeva a noi? Questo ci suona male. Comunque si possono spostare le deleghe o prevedere la fuoriuscita degli esterni dalla Giunta come sembra possano volere. Noi saremmo d’accordo, si tratta di fare un accordo e rispettarlo”.

 

Il rimpasto dunque è uno dei nodi?

“Può esserlo, anche perché sui programmi avevamo votato insieme 15 giorni prima. Mi pare però che non riconoscano più Delli Iaconi”.

 

Principalmente non riconoscono il Sindaco, in realtà..

“Se è così venissero in Consiglio a sfiduciarlo, hanno i numeri per farlo. Non c’è nemmeno una discussione da fare, sono in larga maggioranza insieme all’opposizione ci vorrebbe poco”.

 

Però sono successi dei fatti da quel voto, su Vannini ad esempio non hanno gradito la procedura..

“Vannini era dato in carico ai Civici. Adesso nel momento in cui il sindaco vuole sostituire l’assessore si indispettiscono, anche se era considerato nostro. Loro disconoscono tutto e pure loro stessi, pure quelli che erano i loro assessori come Delli Iaconi”.

 

Ci sono margini di trattativa?

“Ci sono se c’è buon senso, bisogna mettersi intorno ad un tavolino. Se hanno deciso di andare al voto a giugno, andiamoci, noi non abbiamo paura”.

 

Siete convinti di vincere?

“No, ma convinti di essere dalla parte del giusto, non penso sia la stessa cosa per tutti quelli della maggioranza”.

 

Ne state già parlando?

“Siamo tutti dell’avviso che si andasse al voto andremmo ognuno con la sua lista e Moderati e Riformisti in aggiunta con Paolo Moricoli”.

 

Con il Pd? Come fate?

“Se dovessimo rompere oggi con qualcuno, sarebbe difficile poi allearcisi. Dipende come vanno le cose. Ho qualche dubbio per questo motivo sul fatto che la rottura sia imminente”.

 

Però siete in sintonia con mezzo Pd..

“Bisogna vedere cosa faranno quelli con cui andiamo d’accordo. Se si dovesse rompere la maggioranza non so se rimarrebbero lì (nel Pd, ndr). Bisogna anche vedere se le indicazioni che arriveranno da Roma, che penso saranno di proseguimento dell’esperienza Michelini, saranno rispettate. Se non lo dovessero essere non so se i 7 rimarrebbero nel partito”.

 

L’impressione diffusa è che l’operazione Moderati e Riformisti sia una operazione benedetta, se non guidata, da Giuseppe Fioroni. È così?

“No è il riempimento politico di un vuoto tra il centrodestra e centrosinistra. Al nostro interno abbiamo sindaci con maggioranze di centrodestra e altri con maggioranze di centrosinistra”.

 

Come il Pd di Renzi?

“Il Pd di Renzi è più spostato sul centrosinistra. Noi non abbiamo anime ex-Ds”.

 

Una Democrazia Cristiana 2.0?

“Sì, un nuovo modo di far politica e dialogare. Non è il braccio di Fioroni, non avevamo nemmeno un fioroniano nel direttivo. Fioroni non disturba né promuove, è un apporto”.

 

Come avete governato con Michelini?

“Non abbiamo governato perché Michelini aveva un’opposizione interna (i serra-panunziani, ndr)”.

 

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