Tra i due litiganti Roma gode. Viterbo aderisca al protocollo ‘Rifiuti Zero’

Tra i due litiganti Roma gode. Viterbo aderisca al protocollo ‘Rifiuti Zero’

Editoriali - La questione rifiuti è il tema caldo di questi giorni. E' scontro tra Provincia e Comune di Viterbo per la questione dell'immondizia romana. Spunta anche l'ombra dell'inceneritore ma la politica ha ancora una via di fuga per proteggere il territorio.

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W1326908209K183649Provincia di Viterbo e Comune di Viterbo giocano a volano, sprecando tempo ed energie per mandare da una parte all’altra del campo la palla delle colpe sulla vicenda rifiuti romani. Intanto la capitale “costringe” all’ennesima servitù: quella della monnezza; il territorio della Tuscia. La questione è sottile e mentre il 18 dicembre la Regione Lazio fa una determina che sembra autorizzare a smaltire i rifiuti “lavorati” a Casale Bussi in quel di Monterazzano i politici del nostro territorio pensano a darsele sui giornali di santa ragione.

 

Tutto questo mentre la città dei Papi lavora per mandare a regime la raccolta differenziata, mettendosi sulla buona strada, tracciata tra l’altro dall’Europa, per impostare una moderna soluzione alla questione rifiuti sul territorio. E’ in questo scenario che riemerge la prospettiva inceneritore. Badate bene non per bruciare rifiuti viterbesi, che con una buona differenziata e liberandoci dalla palla al piede dei rifiuti di Rieti, smaltiti sempre nella nostra discarica, potremmo gestire. Allora perché? Per fare un favore a Roma, of course. Magari potrebbe essere l’occasione buona per vedere il raddoppio della Cassia, servirebbe una via veloce per i camion carichi carichi di rifiuti da bruciare a Viterbo.

 

 

 

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