Tra disoccupazione alle stelle e la protesta di chi non vuole lavorare di sera

Tra disoccupazione alle stelle e la protesta di chi non vuole lavorare di sera

Editoriali -

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Ci dice la Confartigianato di Viterbo che la disoccupazione nel Capoluogo è salita al 15,6%, che quattro under-25 su dieci sono senza lavoro, che un giovane su quattro il lavoro non lo cerca nemmeno più. Noi diciamo, poi, che i giovani che il lavoro ce l’hanno, spesso non hanno diritti, sono, per cause di forza maggiore, free-lance e di diritti ne hanno solo letto sulle pagine dei giornali. Giornali dai quali oggi leggiamo le polemiche di lavoratori pubblici, pieni di diritti (ormai, purtroppo, diventati privilegi), che protestano per non cambiare orario di lavoro e non arrivare a prestare servizio fino a mezzanotte.

Mi riferisco ad alcuni agenti della Polizia Locale, che, questo è vero, è sotto organico e fa già fatica a coprire i turni così come sono. Ecco, però, in una fase in cui il lavoro non c’è e chi lavora lo fa per dieci o dodici ore al giorno, forse il tema dovrebbe essere proprio quell’altro. La protesta contro il lavoro serale, così come è impostata, è sterile. La richiesta di ampliamento di organico per garantire un servizio migliore per la città, suonerebbe meglio.

 

 

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