Terme, i sindacati spronano il Comune: “Serve un tavolo di confronto permanente”

Terme, i sindacati spronano il Comune: “Serve un tavolo di confronto permanente”

Primo Piano - Dopo lo stop al progetto delle Terme di Paliano, passato per il Consiglio comunale e in mezzo alle liti della maggioranza, Cgil, Cisl e Uil sono stati ricevuti dal sindaco Michelini per fare il punto della situazione sul termalismo.

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Terme, i sindacati spronano il Comune: “Serve un tavolo di confronto permanente”. Dopo lo stop al progetto delle Terme di Paliano, passato per il Consiglio comunale e in mezzo alle liti della maggioranza, Cgil, Cisl e Uil sono stati ricevuti dal sindaco Michelini per fare il punto della situazione sul termalismo. L’incontro si è tenuto ieri mattina anche con l’assessore Antonio Delli Iaconi, incontro nel quale hanno espresso il loro pensiero: “Un Piano Termale diversificato e un tavolo permanente di confronto sul termalismo. Sono queste le richieste avanzate dai sindacati in merito alle politiche di sviluppo del territorio legate alle acque termali”

“Il Piano Termale diversificato – spiegano Alberto Manzini, Fortunato Mannino e Giancarlo Turchetti, rispettivamente segretari di Cgil, Cisl e Uil Viterbo – serve non solo per diversificare l’offerta tra spa, parco termale, parte sanitaria, ecc., ma soprattutto per renderla più forte dal punto di vista della concorrenza e duratura nel tempo, evitando di lasciare i lavoratori per strada laddove le imprese non dovessero reggere il confronto sul mercato turistico come potrebbe accadere a fronte di un’offerta concentrata solo su un unico settore. Cosa che non aumenterebbe l’occupazione e dall’altra rischierebbe di rendere il termalismo viterbese più debole sul mercato. Il tavolo permanente – proseguono Manzini, Mannino e Turchetti – rappresenterebbe invece un fondamentale momento di confronto con tutti gli operatori del settore e le loro organizzazioni di rappresentanza in vista di un piano di sviluppo organico complessivo”.

Il Comune di Viterbo ha informato i sindacati di aver chiesto alla Regione l’anticipo della concessione per il Bullicame che scade nel 2017 presentando un piano di riparto delle acque in base allo studio Piscopo dell’Università degli Studi della Tuscia. “È un treno – concludono – che non possiamo e non dobbiamo perdere. Un’occasione per rilanciare il territorio e creare occupazione”.

Foto Fisioterapy Center

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