Teatro Unione, Delli Iaconi detta la linea: “Una compagnia Stabile, oltre l’Atcl”. Lo scontro in Commissione

Teatro Unione, Delli Iaconi detta la linea: “Una compagnia Stabile, oltre l’Atcl”. Lo scontro in Commissione

Homepage - Oggi il Comune di Viterbo affronta il tema per la prima volta dopo le polemiche di queste settimane e dopo il voto del DUP nel quale il Consiglio comunale aveva indicato la linea del bando per l’individuazione di un direttore artistico.

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La gestione del Teatro dell’Unione oggetto della discussione della IV Commissione. L’audizione dell’assessore alla cultura Antonio Delli Iaconi è servita per chiarire la posizione del Comune in merito al futuro del Teatro dell’Unione “inaugurato” lo scorso 13 giugno da Ombre Festival con l’incontro con Jeffrey Deaver. Oggi il Comune di Viterbo ha affrontato il tema per la prima volta dopo le polemiche di queste settimane e dopo il voto del DUP nel quale il Consiglio comunale aveva indicato la linea del bando per l’individuazione di un direttore artistico.

Secondo l’assessore alla cultura Antonio Delli Iaconi la strada più giusta è quella dell’affidamento della stagione teatrale all’Atcl, con una assegnazione diretta di fondi, e l’apertura di un bando per l’individuazione di una Compagnia Stabile dell’Unione. Una soluzione che servirebbe per salvare capra e cavoli. Alcune realtà del territorio hanno infatti chiesto all’assessore di permettere la partecipazione al bando del Mibact per realizzare un centro di produzione che porterebbe molti fondi in città. Delli Iaconi è convinto che in questo modo si potrebbe fare, anche se in realtà la Compagnia Stabile non potrebbe partecipare a questo tipo di bando, ma ad altri di tenore più basso.

Nemmeno presa in considerazione però l’ipotesi di affidarlo ad un gruppo di operatori teatrali, ad esempio una Unione teatrale viterbese, idea lanciata già nel 2015 dal direttore artistico di Quartieri dell’Arte Gian Maria Cervo. Perché di fatto non c’è possibilità di far fruttare le risorse: chi lo gestirebbe ora non avrebbe a disposizione il bar e il ridotto, che devono essere completati con il risparmio derivato dai ribassi d’asta, e quindi andrebbe, secondo Delli Iaconi, sicuramente in deficit.

L’idea dunque sarebbe per adesso quella di co-produrre una stagione con l’Atcl, affidandole tutta il pacchetto per almeno un anno. Le risorse sono i 50mila euro per il 2017 e 100mila per il 2018. Le risorse però andranno divise con la Compagnia Stabile e per questo motivo Delli Iaconi ha affermato di aver chiesto più risorse al sindaco di Viterbo Leonardo Michelini. 

Secondo il consigliere comunale Gianmaria Santucci, l’idea su cui lavorare sarebbe quella di realizzare una fondazione nella quale dovrebbero entrare i privati, ma anche Comune di Viterbo, Regione Lazio, Università della Tuscia e Fondazione Carivit. Santucci ha anche insistito sul non perdere “la possibilità di avere un Centro di produzione, sfruttando le eccellenze del territorio”. Santucci ha citato Quartieri dell’Arte, il cui ente organizzatore ha ottenuto copiosi fondi europei. “Invece il Comune – commenta – sceglie democristianamente di non scegliere”.

Secondo Paolo Simoni, consigliere di maggioranza, “bisogna guardare oltre il nostro orticello. L’unica volta che si è fatta una stagione degna di questo nome – ha detto – l’ha fatta il Teatro Argentina”. Ma in realtà Viterbo ha nel suo cuore realtà che con il Teatro Argentina hanno co-prodotto degli spettacoli, che hanno poi girato il mondo.

 

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