Talete, l’eterno rinvio della politica

Talete, l’eterno rinvio della politica

Editoriali - Talete è alla canna del gas e la politica chiede ancora tempo. L'incontro di stamattina a Palazzo dei Priori tra consiglieri comunali e rappresentanti dei lavoratori non ha prodotto risultati tangibili. Richiesto altro tempo e il futuro si delinea sempre più scuro.

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Talete naviga in acque scure. La politica stenta a trovare una via d’uscita all’impasse finanziario in cui la società è sprofondata. 10 milioni di euro di debito solo con il fornitore di energia elettrica e una serie di altri debitucci. Stamattina la commissione di Palazzo dei Priori si è confrontata con i rappresentanti sindacali della società. Il quadro venuto fuori conferma quanto già noto. Buchi di bilancio, nessuno più disposto a fare credito tra i fornitori, stipendi di gennaio pagati per il rotto delle cuffia e seri dubbi di riuscire a pagare questo mese.

I riflettori sono puntati sul Comune di Viterbo che, con la Provincia di Viterbo in stato di liquefazione, dovrà giocare da regista e da traino in qualsiasi operazione di intervento dei comuni in salvataggio della società. Ma Palazzo dei Priori non ha le idee ancora chiare e si è preso 15 giorni di tempo per riflettere.

In pratica i comuni hanno preso lo scorso 23 dicembre la decisione di ricapitalizzare, prevista nel Parca. Avrebbero però dovuto portare delle proposte di deliberazione in tal senso nei propri consiglio comunali. Cosa che non ha fatto nessuno. La politica sembra non farcela e all’orizzonte si delinea il profilo dell’Ato unico regionale e di Acea. Proprio ora che non c’è più l’arsenico …

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