Talete, Battisti: “Il documento approvato da Viterbo suscita disgusto”

Talete, Battisti: “Il documento approvato da Viterbo suscita disgusto”

Politica - Chissà cosa ne pensa Bengasi Battisti del documento approvato dal Comune di Viterbo ieri? Ecco servita la risposta.

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Talete, Bengasi Battisti commenta così quanto deciso da Viterbo: “Se il documento approvato è quello che gira sui giornali il sentimento che suscita è di disgusto”.

Un passo indietro

Ieri il consiglio comunale di Viterbo ha fatto una mossa. Nel silenzio assordante dei vari sindaci a parecchi quanto accaduto è sembrato grande cosa. In realtà la partita sulla società di gestione del servizio idrico è da giocare e il gesto di Palazzo dei Priori è equiparabile a un’uscita dagli spogliatoi.

Davanti ci sono tutti i 90 minuti, e l’unica certezza che c’è è che questa volta, a un certo punto, l’arbitro fischierà davvero la fine. Comunque Viterbo ha indicato una rotta, riassumibile in quattro punti: 1) dare mandato all’amministrazione di disporre di tutti gli atti necessari per rendere possibile rapido accesso al credito a Talete per risolvere le problematiche più urgenti; 2) chiedere alla società una fotografia chiara delle sue condizioni economiche. Una sorta di elenco certificato dei conti; 3) chiedere alla società d’individuare delle figure esterne capaci di sviluppare un piano di rilancio serio; 4) valutare la prospettiva della ripubblicizzazione una volta che la società ha raggiunto il pareggio (leggi nel dettaglio).

Ecco come la pensa Battisti

Nei giorni scorsi il sindaco di Corchiano era intervenuto pubblicamente scrivendo una lettera indirizzata al consiglio comunale e al sindaco Leonardo Michelini (leggi). Indicava una strada: superare Talete e creare un consorzio pubblico per la gestione dell’acqua. In maniera che la Regione Lazio sarebbe potuta intervenire a supplire le difficoltà della Tuscia dovute alle debolezze dell’ambito di gestione locale. Alla fine del consiglio in diversi si saranno domandati: “cosa ne penserà Battisti?”. Ecco servita la risposta, un commento lungo in un post facebook:

“Se il documento approvato dal consiglio comunale di Viterbo (Pd/Pdl) è quello che gira sui giornali il sentimento che suscita è di disgusto. Citare il risultato referendario per poi tradirlo nel dispositivo è intollerabile. Parlare di ripubblicizzazione dopo il pareggio di bilancio della Talete vuol dire far pagare il conto, come sempre, esclusivamente ai cittadini con la tariffa. Con questo approccio l’acqua si vende e i diritti di lavoratori e cittadini vengono sottratti. Acqua pubblica e diritti si scrivono con la ripubblicizzazione e con una conseguente e immediata gestione tramite “consorzio” perché solo così la Regione potrà intervenire finanziariamente colmando le debolezze del nostro ambito Viterbese e assumendosi le responsabilità di una co-gestione che ha prodotto il disastro finanziario. Le posizioni che escludono le responsabilità regionali e le caricano sugli onesti cittadini umiliano le comunità ponendole al servizio degli interessi di parte e non tutelano i beni comuni”.

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