Strisce nere, Vannini: “Inutile che il Vicesindaco mostri i muscoli una volta fatto il danno”

Strisce nere, Vannini: “Inutile che il Vicesindaco mostri i muscoli una volta fatto il danno”

Homepage - La scelta e selezione delle ditte devono essere accurate, ponendo l’esperienza ad operare in un ambiente ad alta valenza storica e culturale come prerogativa.

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di Andrea Vannini

Strisce nere a Piazza Fontana Grande: ho visto le foto e per realizzarle ci saranno volute alcune ore durante le quali NESSUNO del l’Amministrazione comunale si è accorto di alcunché. Nulla hanno visto i vigili urbani, tantomeno consiglieri e assessori che tanto hanno da fare in questi giorni per ‘progettare’ il futuro della città. E dire che albergano a meno di 200 metri dal misfatto. Il Vice Sindaco, evidentemente ancora provata dall’esperienza delle Regionali, ha ‘diffidato’ l’azienda assicurando il ripristino della condizione originale (ma il Sindaco? Non si sente più).

Il prode amministratore non ha aspettato che esplodessero le polemiche diffidando ‘prontamente’ la ditta. Ma di che stiamo parlando? Il centro di Viterbo è un tesoro storico-culturale fragile e delicato dove qualsiasi intervento, anche il più banale, che vada ad interessare strade, piazze, fontane, palazzi deve essere deciso e progettato con grande attenzione e meticolosità, elaborando capitolati per le ditte che specifichino strumenti, metodi e materiali da utilizzare.

La scelta e selezione delle ditte devono essere altrettanto accurate ponendo l’esperienza ad operare in un ambiente ad alta valenza storica e culturale come prerogativa. Se una ditta arriva con una vernice nera a ‘cancellare’ le strisce del parcheggio precedente, significa che la fase progettuale di cui sopra è completamente mancata. Questa amministrazione ha ancora una volta dimostrato non solo la propria inadeguatezza ma anche l’assoluto disinteresse per la città.

E’ inutile che il Vice Sindaco mostri i muscoli una volta che il danno è stato perpetrato. Semplicemente non si sarebbe mai dovuto verificare. D’altronde tanti degli amministratori e politici del capoluogo sono talmente distratti e deviati dalle chimere della carriera politica che perdono il punto di vista per il quale sono stati eletti e cioè gestire la città, organizzare gli uffici, assicurarsi che il sistema amministrativo marci nella direzione giusta. L’appellativo di ‘incapaci’ tutto sommato li assolverebbe per ‘limite oggettivo, quello di ‘assenti inadempienti’ li schiaccerebbe di fronte alle proprie colpevoli responsabilità.

Per ultimo vorrei fare un appello alla dignità rivolto ai cittadini di Viterbo, sudditi a volte troppo silenziosi tanto da farli sembrare ‘servi sciocchi’ di un sistema di governo cittadino che li obera di tasse senza fornire loro servizi e li pone come ‘spettatori inermi’ del lento ma inesorabile declino di questa città. Ho grande difficoltà a tenere contenute la mia rabbia e la mia indignazione pur non essendo oramai da anni residente in un capoluogo che mi ha regalato in giovinezza l’orgoglio di appartenere alla ‘provincia’, ma che ora non riconosco più.

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