Strade da incubo, un mostro chiamato Vetralla

Strade da incubo, un mostro chiamato Vetralla

Homepage - Tra le strade da incubo di tutta la provincia nel Vetrallese si tocca l'apice. Una standard di “insicurezza” difficilmente riproducibile e superabile altrove. Il tutto nella generale indifferenza.

ADimensione Font+- Stampa

A Vetralla hanno cambiato i nomi delle strade e delle vie, ma questo non è bastato per mutarne l’aspetto. La gran parte delle arterie di scorrimento del paese sono una distesa di buche.

Via Cura, oggi ribattezzata della Pentola, via della Veronica, la Cassia in persona tra Cura e Vetralla, la zona di Giardino, l’esotica Mazzacotto. Non c’è angolo d’asfalto di questo ridente comune della Tuscia che sia rimasto al suo posto. Tutto è sconnesso, disseminato di crepe. L’apparenza è quella di un posto abbandonato dagli uomini. Eppure stiamo parlando di una delle realtà più densamente popolate della Tuscia.

Il problema si protrae da anni e la soluzione individuata in alcune strade è stata quella di posizionare dei limiti di velocità a trenta chilometri orari. Decine le gomme spaccate e centinaia i danni subiti da auto e moto in sfortunato transito da queste parti. Il manto stradale di alcuni posti non sarebbe sufficiente nemmeno a sopportare il transito di un carretto di buoi e non c’è verso di vedere una soluzione, uno spiraglio di luce. La gente del posto pare abituata, rassegnata all’indecenza. I frequentatori occasionali rimangono spaventati e ripromettono a se stessi di evitare, in futuro, il passaggio in zona.

La segnaletica orizzontale è quello che è: occasionale e malmessa. E se piove c’è da farsi il segno della croce. Tra le strade da incubo di tutta la provincia nel Vetrallese si tocca l’apice. Una standard di “insicurezza” difficilmente riproducibile e superabile altrove. Il tutto nella generale indifferenza.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune