Stalking, in Parlamento la legge della vergogna. Bizzarri (Pd): “Ribelliamoci”

Stalking, in Parlamento la legge della vergogna. Bizzarri (Pd): “Ribelliamoci”

Homepage - Il 4 agosto 2017 dovrebbe entrare in vigore la riforma del codice penale. Tale legge prevede che anche per coloro condannati per stalking, si proceda alla cancellazione della pena attraverso il pagamento di una somma da versare anche a rate, cifra che il giudice dovrà decidere in che misura rispetto al reato commesso.

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Il 4 agosto 2017 dovrebbe entrare in vigore la riforma del codice penale. Tale legge prevede che anche per coloro condannati per stalking, si proceda alla cancellazione della pena attraverso il pagamento di una somma da versare anche a rate, cifra che il giudice dovrà decidere in che misura rispetto al reato commesso.

“Ci sembra doveroso stralciare l’Art. 162 ter ( l’estinzione di alcuni tipi di reati ” a seguito di condotte riparatorio”), in quanto in caso di ritiro della querela e ci siano condotte riparatorie, si procede all’estinzione del reato – è la posizione del consigliere alle Pari Opportunità del Comune di Viterbo Daniela Bizzarri -.

Nonostante le asprezze delle pene, assistiamo sempre di più a femminicidi giornalieri, maltrattamenti di ogni tipo, uomini che con la scusa “dell’ultimo appuntamento”, non esitano barbaramente a uccidere le donne anche davanti ai propri figli, se non arrivare al punto di uccidere i figli stessi.

A cosa sono valsi anni di lotte, di cortei in piazza, di scarpette rosse, di battaglie dei centri di ascolto, il convincere le donne a denunciare esponendosi a maggiori rischi e pericoli?

Una grave e doppia ingiustizia a danno di quelle donne coraggiose che riescono a superare la vergogna di mettere in vetrina la loro vita privata, pur di salvare la propria vita, quella dei figli, e a essere di esempio per tutte le altre che non hanno la forza di farlo per mille motivi.

Ci vogliamo ribellare, affinché questo non accada, sollecitando i nostri parlamentari, a riflettere prima di rendere esecutivo un dispositivo di legge che non potrà fare altro che aumentare donne vittime ingiustamente, e togliere a quelle che la hanno, la voglia di lottare e sperare.

Di qui al 4 agosto ribelliamoci in ogni modo, adottiamo anche l’iniziativa del “fiocco bianco”. Appuntiamolo sui nostri abiti, postiamoli tutti sui media, invitando i nostri amici a farlo. Facciamo in modo che ci siamo solo pagine di fiocchi bianchi, e dimostreremo la nostra forza e il nostro coraggio”.

 

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