Sotto con i saldi, tra poco nella Tuscia

Sotto con i saldi, tra poco nella Tuscia

Cronaca - Al via i saldi di fine stagione, questa volta anticipati. Nella speranza, nutrita dai commercianti, di poter riparare a un Natale sotto tono.

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saldiUna calza della Befana piena di saldi, o almeno sono in molti a sperarlo. Domani, sabato 3 gennaio, anche nel Viterbese si apriranno le danze. Momento particolarmente atteso dai commercianti, che hanno sofferto ancora una volta di un Natale nel segno dell’austerità.

“I saldi sono una grande occasione per tutti, commercianti e consumatori, se tutti rispettano le regole”, spiega Lina Novelli, presidente provinciale Confesercenti e membro della presidenza nazionale.  “L’autunno è stato caratterizzato da un clima troppo mite; di conseguenza ci sono assortimenti in grado di soddisfare le più varie necessità, e quindi aumentano le opportunità per chi acquista in saldo”.

“Le vendite di Natale – continua Novelli – sono state sottotono: il volume è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2013, ma lo scontrino medio ha registrato un’ulteriore flessione. Per questo i saldi invernali di quest’anno sono molto attesi: i commercianti partiranno subito, anche nella nostra provincia, con sconti importanti, nella speranza di invertire il trend”.

“Secondo le stime Fismo – spiega Roberto Manzoni, presidente Nazionale Fismo, l’associazione Confesercenti del commercio al dettaglio di moda e abbigliamento – la spesa media prevista dovrebbe attestarsi sui 150 euro, anche grazie ai consumi dei turisti, che negli ultimi anni hanno rivestito un ruolo sempre più importante nei bilanci delle vendite di fine stagione, soprattutto nelle grandi città”.

“Le vendite di fine stagione – continua il presidente nazionale Fismo – valgono circa il 20% dei fatturati annui dei negozi, che nel 2014 hanno scontato ancora l’effetto della crisi: secondo le stime dell’Osservatorio Confesercenti, l’anno appena concluso ha registrato la cessazione di oltre 11.700 imprese della distribuzione moda, al ritmo di più di 900 negozi chiusi ogni mese. L’auspicio è che il 2015 possa segnare il termine di una tendenza negativa che ormai dura da 7 anni”.

 

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