Sonia Perà: “Le regole vanno applicate e le sanzioni devono avere effetti. Sollecito un confronto”

Sonia Perà: “Le regole vanno applicate e le sanzioni devono avere effetti. Sollecito un confronto”

Primo Piano - “Il tavolo lo convocheremo, l’ho sollecitato e certo va fatto un piano generale per il centro storico. Sollecito perché funzioni, tavolo deve avere tante figure all’interno e servirà condivisione. Le assicuro che non è piacevole applicare le sanzioni”.

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Tutto normale, le regole si applicano. Punto e a capo. A Sonia Perà la parola repressione non piace, nemmeno il concetto di pugno duro, ma preferisce parlare di rispetto delle norme: “Non è successo nulla di diverso di quello che succede solitamente, non c’è nessuna strategia”. Gli uffici, secondo l’assessore alle attività produttive del Comune di Viterbo, hanno fatto il loro “doloroso lavoro” nel rispetto dei compiti loro assegnati. Alla fine però cede e ammette: “Si può fare meglio, solleciterò un incontro con tutti gli operatori del centro”.

 

Assessore che cosa succede?

“Rimango molto perplessa perché improvvisamente viene raccontata con clamore una normale attività degli uffici. Polemiche fuori di ogni logica, non c’è niente di diverso”.

 

Le sembra che sia normale chiudere un locale 10 giorni, fare multe da oltre 3 mila euro ad altri?

“Purtroppo c’è un iter che porta alle sanzioni. Ci sono le segnalazioni, i controlli, le diffide e poi le sanzioni, che non sono arbitrarie. E le assicuro che non è solo San Pellegrino il problema, locali sanzionati ci sono anche in altri quartieri”.

 

Questo non le fa pensare che c’è qualcosa che non va nella norma?

“Ripeto non sono sanzioni arbitrarie, questo clamore è fuori luogo. Io ho sempre ricevuto tutti, tutte le volte. Con il Due Righe Book Bar c’è stata anche una collaborazione fattiva per evitare che chiudesse in un momento in cui aveva in programma una attività per loro importante”.

 

Perché secondo lei però le regole si applicano così bene ai locali e sui parcheggi selvaggi o su altre questioni, come la sicurezza, si è molto più morbidi?

“Non si può invocare tutto e il contrario di tutto. Prima si chiede sicurezza e tranquillità, poi morbidezza. Io parlo per il mio: esistono delle regole che sono state applicate tenendo conto delle esigenze dei gestori”.

 

Non tiene conto delle sfumature? Dieci giorni di chiusura ad un locale che non ha la storia del Due Righe potrebbero costare la chiusura definitiva, non le pare eccessivo?

“Le sanzioni arrivano perché devono avere un effetto”.

 

Ripeto la domanda una seconda volta: se ci sono tutte queste sanzioni, forse anche nelle norme c’è qualcosa che non va? Non si chiede il perché?

“Abbiamo detto di vederci con gli operatori. Ma loro sono i primi a chiedere controlli, ci sono molte segnalazioni per non rispetto degli orari, per l’inquinamento acustico e la vendita di alcool ai giovani. Poi ho fatto incontri informali con tutti quelli che me l’hanno chiesto. Pensare che ci sia una strategia credo sia una visione eccessiva rispetto ad una normale sanzione di una convivenza civile. Se serve un tavolo di concertazione più attento delle esigenze di tutti, sono d’accordo. Lo sollecito, ma anche i cittadini lamentano i problemi”.

 

Quindi per adesso la repressione, poi la concertazione se e quando c’è tempo?

“Non c’è repressione, non usiamo questo termine. C’è causa ed effetto, io sono disponibile a parlare con tutti”.

 

Mi scusi, provo a ripetere ancora la domanda sperando di essere più chiaro. Lei da amministratrice invece di limitarsi di parlare con chi glielo chiede non ritiene opportuno prendere atto che ci sono delle situazioni che richiedono una programmazione, degli incontri, dei confronti e convocare lei un tavolo per mettere tutti d’accordo?

“Il tavolo lo convocheremo, l’ho sollecitato e certo va fatto un piano generale per il centro storico. Sollecito perché funzioni, tavolo deve avere tante figure all’interno e servirà condivisione. Le assicuro che non è piacevole applicare le sanzioni”.

 

Perché dice che l’ha sollecitato, chi non lo vuole?

“Evidentemente non ci siamo riusciti. Comunque io non vedo questo grosso problema, c’è un grande numero di persone che vive il centro la notte e questo, è un dato di fatto che va preso in considerazione, crea dei problemi. Bisogna ascoltare tutti: sicuramente continuerò a sollecitare un incontro un tavolo con tutti gli operatori. Però occhio perché ci sono anche B&B che vendono l’attività e singoli cittadini che vendono le case per il troppo caos e la poca pulizia”.

 

Quindi ammette che qualche problema c’è, ma l’unica risposta ad oggi è la sanzione per i locali che non hanno rispettato le regole?

“Perché il centro funzioni non può essere a senso unico. Tutti ovvero i giovani, i residenti, le attività che operano durante il giorno, quelle che operano durante la notte, chi offre servizi per i turisti, devono essere messi d’accordo. Il centro deve vivere 24 ore al giorno nel rispetto di tutti. Su questo possiamo fare di meglio, sono d’accordo”.

 

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