Simoni: “Sarà un bilancio di contrasto alla povertà e per il lavoro”

Simoni: “Sarà un bilancio di contrasto alla povertà e per il lavoro”

Homepage - La maggioranza di Palazzo dei Priori penserà, con il bilancio 2017, a un sostegno concreto alla povertà. Parola di Paolo Simoni. Azioni per favorire soluzioni di lavoro e fondi per sostenerle, questo l'obiettivo del consigliere dei Mori. Lo abbiamo intervistato.

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La maggioranza di Palazzo dei Priori penserà, con il bilancio 2017, a un sostegno concreto alla povertà. Parola di Paolo Simoni. Azioni per favorire soluzioni di lavoro e fondi per sostenerle, questo l’obiettivo del consigliere dei Mori. Lo abbiamo intervistato.

 

Come si costruisce un bilancio comunale a tutela dei poveri?

“Intanto da solo il Comune non lo può fare, bisognerebbe trovare oltre ai fondi in bilancio del Comune anche una sinergia con Fondazione Carivit e Camera di Commercio per intervenire sulla nuova povertà. I servizi sociali si occupano, purtroppo, di persone ridotte malissimo. Ci sono poi persone che pur lavorando non ce la fanno. Magari perché sono separati o guadagnano poco. Bisognerebbe attivare le cooperative sociali per ridare la dignità del lavoro, soluzione preferibile al reddito di cittadinanza dei Cinque Stelle. Con le cooperative sociali il Comune potrebbe giocare un ruolo affidando dei lavori”.

Però magari bisognerebbe vigilare per tenere fuori il peggio della politica: tessere di partito o storie simili …

“Certo. Io non a caso sono entrato in politica con una lista civica e sono rimasto in una formazione civica. Però se le cooperative sociali, anche con tessere politiche, possono funzionare è l’unico modo per ridare lavoro. Non sono così manicheo, l’importante è che le persone abbiano dei benefici. Dare solo il reddito di cittadinanza dà meno possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro. Questa la mia ricetta e quello che cercherò di fare inserire nel bilancio. Ora vediamo che viene fuori”.

Sarà quindi fatto?

“Io spero, ne abbiamo parlato parecchie volte in maggioranza. Deve essere impegno di tutti. Bisogna trovare un meccanismo per farlo funzionare. Il sistema dei Servizi Sociali da solo non funziona, non può occuparsi di questi problemi”.

Però come maggioranza avete bocciato il baratto amministrativo, perché?

“Il baratto amministrativo non è una soluzione. Era stato messo nel regolamento di gestione dei beni comuni dove c’era tutto un altro argomento. Poi serve a non fargli pagare i tributi ma non gli dai il lavoro”.

E’ sempre una piccola soluzione, no?

“Non sono contrario ma ho una serie di dubbi. Il Comune avrebbe dovuto fare dei corsi di formazione e altre cose e alla fine il gioco non vale la candela”

Altri comuni lo fanno quindi sono stupidi?

“No, ognuno ha le sue ricette. Questa non risolve niente”.

Avete amministrato la città per quattro anni e vi siete ridotti all’ultimo per affrontare il problema della povertà. Non lo trovi inopportuno?

“La crisi è diventata più dura negli ultimi due anni. Viterbo prima ha retto. Forse siamo in ritardo ma meglio fare qualcosa, no?”

Come consiglieri, che dovete prendere scelte strategiche, come fate? Avete delle relazioni statistiche?

“No, tutto si muove sulle sensazioni”.

Quindi come le prendete le decisioni? “Ad minchiam”?

“No, non è così. E’ registrato da diversi punti l’aumento della povertà. Purtroppo la velocità della politica è talmente lenta che quando arrivi ormai il fenomeno è esploso. Ora cerchiamo di arrivare prima che il fenomeno esploda. Abbiamo dati di un aumento esponenziale della povertà negli ultimi due anni. Cercheremo di intervenire con questo bilancio”.

Quindi nel bilancio troveremo politiche di assistenza e di costruzione del lavoro?

“Spero. Prendo il bilancio e vediamo”.

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