Silvia D’Orazi, la registra viterbese che ha trionfato all’internazionale Sport Film Fest

Silvia D’Orazi, la registra viterbese che ha trionfato all’internazionale Sport Film Fest

Homepage - Sarà pure vero che la Russia ha conquistato l'edizione 2016 dello Sport Film Festival ma è altrettanto vero che alla registra viterbese Silvia D'Orazi, classe 1981, è andato il premio per la Miglior Sceneggiatura.

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Sarà pure vero che la Russia ha conquistato l’edizione 2016 dello Sport Film Festival ma è altrettanto vero che alla registra viterbese Silvia D’Orazi, classe 1981, è andato il premio per la Miglior Sceneggiatura. L’ha vinto con il film documentario ‘A Qualcuna Piace il Calcio’, realizzato in team con la regista Chiara Aliberti.

Sono state le prime a essere premiate sul palco del Teatro Verdura di Palermo. Cuore in gola, parole aggrovigliate nella testa e occhi così spalancati che nessuno ne ha mai visti di così grandi. Silvia ha dormito appena tre ore quando la raggiungiamo. Nella sua stanza d’albergo non c’è più solo Chiara, insieme a loro il Paladino d’Oro. La cerimonia di chiusura dell’importante festival internazionale, giunto alla 37esimo edizione, prevede la consegna dei premi a chi, con i propri lavori cinematografici, è stato selezionato per partecipare all’iniziativa e inserito in nomination.

Le statuette vengono consegnate anche a personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo che contribuiscono ogni giorno affinché lo sport possa diventare un punto d’incontro e di crescita. I film in gara sono stati proiettati dal 22 al 27 luglio al Circolo Tennis Palermo. A premiare Sandro Giacobbe, allenatore della nazionale italiana cantanti.

‘A Qualcuno Piace il Calcio’ racconta il mondo del calcio femminile, realtà troppo spesso ignorata dai media. Porta gli occhi nella realtà della Res Roma e la racconta sviluppando una struttura narrativa brillante ma soprattutto capace di fare emergere una storia di storie. Disponibilità al sacrificio, senso di appartenenza molto importante, capacità di fare gruppo e lottare l’una per l’altra. Questo è Res Roma, squadra femminile di Serie A.

In questo gruppo di ragazze c’è chi ha cominciato staccando le altalene dal giardino sotto casa perché aveva bisogno dei pali per fare la porta e giocare a calcio. Il motto? Lo dice bene la trentenne capitano: C’è chi gioca per il compenso e chi per un amore immenso”.

Sotto la pioggia, dopo un’intera giornata di lavoro, allenamento dopo allenamento. Queste ragazze il calcio, il gioco più bello del mondo, ce l’hanno dentro. E le due giovani registe hanno saputo cogliere a pieno lo spirito di una realtà e di un mondo eccellentemente umano.

Così come eccellentemente umana è la storia di Silvia e Chiara. Professioniste pure, appassionate fino al midollo del loro mestiere. Quando raggiungiamo Silvia ha dormito appena tre ore ed è trasparente: “Non ci aspettavamo minimamente di vincere un premio. Poi il tema è piaciuto molto. Sia perché è attualissimo che perché non c’è pietismo nella realizzazione anche se è chiaro che va a sottolineare il gap innegabile tra il mondo sportivo maschile e quello femminile riguardo uno sport che in Italia la fa da padrone, analizzando la categoria più importante, la serie A”.

“Questo premio è importante – continua – non solo per le motivazioni che hanno spinto la giuria a consegnarlo a noi, ma anche perché vuole dire che dopo tre anni di lavoro su questo progetto riceviamo una grande conferma sul fatto che stiamo andando nella giusta direzione”.

Poi c’è dell’altro. Il lavoro sulla Res Roma ha dato il via a una serie di lavori sullo sport femminile che DayLight, la piccola casa di produzione di Silvia e di Chiara, ha continuato a produrre con il team di ‘A Qualcuna Piace il Calcio’.
Insomma, dal primo lavoro è poi partita una vera e propria lotta per riempire il vuoto mediatico sullo sport femminile e restituire ad atlete di tutto rispetto l’importanza che meritano le loro fatiche.

Foto Fisioterapy Center

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