Shaymaa Fajed, la viterbese che dal cuore dell’Islam lancia un messaggio di pace e lucidità (guarda il video contro il terrorismo)

Shaymaa Fajed, la viterbese che dal cuore dell’Islam lancia un messaggio di pace e lucidità (guarda il video contro il terrorismo)

Storie - La storia si Shaymaa è importante. La ragazza infatti, ancora giovanissima, cura un’interessante pagina facebook: “Vita quotidiana di una ragazza musulmana”, collegata a un canale youtube “Shaymaa Fajed”. Strumenti di narrazione per raccontare cosa è la sua religione, cosa dice il Corano e prendere una posizione netta sul terrorismo.

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”L’Islam non è terrore”, questo il messaggio che i musulmani italiani hanno voluto lanciare sabato pomeriggio con la grande manifestazione in piazza Santi Apostoli a Roma.  “Not in my name”, “non nel mio nome” è invece il commento sui fatti di Parigi e sulle stragi quotidiane dell’Isis. All’interno di quel fiume di persone anche diversi arrivati dalla Tuscia. Una cinquantina che hanno raggiunto la capitale in macchina o con i treni. Tra loro pure qualche italiano convertito alla religione del Profeta.

E da Viterbo è andata alla manifestazione anche Shaymaa Fajed. Lo ha scoperto Viterbonews24 che ha raccontato la cosa nel giornale di domenica, una storia che proprio per l’intensità del messaggio stanno riprendendo in molti. Occhi verdi come il mare del Golfo Persico, la pelle olivastra, la statura minuta e una grande lucidità su cosa è l’Islam e cosa è l’Isis. La storia si Shaymaa è importante. La ragazza infatti, ancora giovanissima, cura un’interessante pagina facebook: “Vita quotidiana di una ragazza musulmana”, collegata a un canale youtube “Shaymaa Fajed”. Strumenti di narrazione per raccontare cosa è la sua religione, cosa dice il Corano e prendere una posizione netta sul terrorismo.

E c’è un post particolarmente significativo, con un titolo chiaro: “L’Islam non è terrore”, Shaymaa l’ha registrato dopo i primi attentati di Parigi, quelli alla redazione di Charlie Hebdo. Cita il Corano: ”Uccidere un uomo innocente è come uccidere l’intera umanità, salvare un uomo è salvare l’intera umanità”.

Si interroga anche su certi ragionamenti assurdamente semplicistici, come quelli di chi vorrebbe fare una sintesi tra musulmano e terrorista, rendendoli sinonimi. ”Sono musulmana e non riesco a uccidere un’ape. Come potrei uccidere o fare del male a persone innocenti?”.

Parla sempre di Maometto Shaymaa e racconta che l’Islam è una religione rispettosa della vita umana, al punto che il Profeta ha dato anche regole da rispettare sul campo di battaglia: divieto di ammazzare i civili, le donne e i bambini. “I terroristi non sono Islam, sono persone che sbagliano”, così la giovane. Durante la manifestazione di sabato uno scatto l’ha portata anche sulla prima pagina della versione online del Corriere della Sera. In mano un cartello: “Il terrorismo non ha religione”.

 

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