Serra propone di adottare la «Carta di Pisa»: fino all’obbligo di dimissioni per chi sbaglia

Serra propone di adottare la «Carta di Pisa»: fino all’obbligo di dimissioni per chi sbaglia

Politica - Francesco Serra propone di adottare la «Carta di Pisa», un testo molto duro sul conflitto di interessi, tra le altre cose. Ne ha parlato a Sbottonati a Radio Verde oggi, 18 giugno, in merito al doppio ruolo di Rossi che si divide tra la vita di maggioranza nell'amministrazione Michelini e il Festival Caffeina. Ecco cosa imporrebbe.

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carta_di_pisa-10178Francesco Serra propone di adottare la «Carta di Pisa», un testo molto duro sul conflitto di interessi, tra le altre cose. Ne ha parlato a Sbottonati a Radio Verde oggi, 18 giugno, in merito al doppio ruolo di Rossi che si divide tra la vita di maggioranza nell’amministrazione Michelini e il Festival Caffeina. “Proporrò – ha detto Serra – di approvare la «Carta di Pisa» sul conflitto di interessi, questa situazione ci mette in imbarazzo“.

Leggi anche: “Serra: «il doppio ruolo di Rossi pone un problema. Proporrò la Carta di Pisa, molto dura sul conflitto di interessi»”

Ma che cos’è la Carta di Pisa?

Ne parla Il Fatto Quotidiano da dove copio alcuni stralci (per l’articolo completo cliccare qui):

“La Carta di Pisa è un codice di condotta per gli amministratori locali promosso dall’associazione Avviso Pubblico nel febbraio 2012 […] Per citare solo alcuni punti, impone – prima e in misura più rigorosa delle leggi poi sopravvenute, tra cui la sedicente “anticorruzione” del 2012 – piena trasparenza di redditi, patrimoni, finanziamenti politici, criteri di nomina (improntati al merito dei candidati), conflitti di interesse, rapporti coi mezzi di comunicazione, divieto di accettare regali e di cumulare cariche, specie quelle che creano commistioni incestuose tra controllori e controllati. Nulla di rivoluzionario nei contenuti, solo un elenco “nero su bianco” di elementari regole di buona politica. Ma forse l’aspetto veramente rivoluzionario del codice consiste nelle sanzioni applicate a chi non lo rispetta. Essendo rivolto ad amministratori politici, anche le sanzioni hanno natura politica. Vanno dal richiamo formale, alla censura pubblica, fino alla revoca del mandato fiduciario – ossia l’obbligo di dimissioni”.

Foto Fisioterapy Center

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