Sempre più vicino il riconoscimento Unesco per le faggete vetuste italiane

Sempre più vicino il riconoscimento Unesco per le faggete vetuste italiane

Homepage - Fra i dieci siti inclusi nella rete, spicca anche quello di Oriolo Romano, dove l'ispettrice cinese Lui Zhi si è recata in visita all'inizio di questa settimana

ADimensione Font+- Stampa

Sembra essere sempre più vicino il riconoscimento dell’Unesco per le faggete vetuste italiane, tra le quali spicca anche un patrimonio della Tuscia, quella di Oriolo Romano, che è stata visitata lo scorso lunedì dall’ispettrice cinese Lu Zhi, biologa dell’Università di Pechino inviata dall’Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura).

Il giorno della dottoressa Zhi è iniziata nei giorni scorsi, quando ha intrapreso la visita dei dieci siti italiani della rete delle faggete vetuste, candidati a patrimonio naturale dell’Unesco. Oltre Oriolo Romano, gli altri nove siti sono sono la foresta vetusta di Cozzo Ferriero nel parco nazionale del Pollino, la foresta vetusta di Sasso Fratino nel parco nazionale delle foreste Casentinesi – Monte Falterona- Campigna, il cluster di foreste vetuste di Val Cervara, Coppo del Principe, Coppo del Morto nel parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, la foresta vetusta della Foresta Umbra nel Parco nazionale del Gargano. In totale l’Italia partecipa con una superficie di 2.127 ettari con le caratteristiche di eccezionale valore universale.

Lu Zhi è arrivata lunedì a Oriolo, dove nel pomeriggio ha incontrato il sindaco del paese e quello di Soriano. Martedì ha visitato i Monti Cimini e Monte Raschio. Ad accompagnarla nei siti della Foresta Umbra un gruppo di lavoro formato da Giunluca Piovesan e Alfredo Di Filippo dell’Università della Tuscia (Dafne) che sta seguendo tutti i siti italiani candidati e da Carmelo Gentile, referente del Parco nazionale d’Abruzzo, capofila del progetto per l’Italia.

Il prossimo passo è la stesura di un report che terrà conto di quanto visto e sentito e che sarà poi sottoposto ad un’apposita commissione Unesco alla quale toccherà esprimersi nei primi mesi del 2017.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune