Semplicemente Totò, la Biblioteca di Viterbo rende omaggio al grande attore napoletano

Semplicemente Totò, la Biblioteca di Viterbo rende omaggio al grande attore napoletano

Homepage - “Io sono nato col destino di essere forte, la mia è la forza del destino”, così parla di sé il Principe Antonio De Curtis in arte Totò. Leggenda del nostro cinema, conosciuto in tutto il mondo per l’amore per la sua Napoli e la sua tagliente ironia e comicità.

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“Io sono nato col destino di essere forte, la mia è la forza del destino”, così parla di sé il Principe Antonio De Curtis in arte Totò. Leggenda del nostro cinema, conosciuto in tutto il mondo per l’amore per la sua Napoli e la sua tagliente ironia e comicità.

A 50 anni dalla morte, la Biblioteca Consorziale di Viterbo organizza una mostra che ricorda il re della risata “per offrire alla cittadinanza un’opportunità per pensare, per sorridere ma anche per guardarsi un po’ allo specchio riflettendosi nelle smorfie e nelle parole di Totò”. Questo l’obiettivo della mostra raccontata da Paolo Pelliccia,
commissario straordinario della Biblioteca di Viterbo.

La mostra indaga, come una sorta di lente di ingrandimento, nella personalità più nascosta del comico napoletano, ci porta alla scoperta dei lati più segreti del suo carattere e dell’amore che metteva nel fare film e nel vederli sul grande schermo.

Merito dell’organizzazione della mostra è della Fondazione Carivit che ha promosso e sposato il progetto credendo fortemente nell’idea che la mostra cela dietro di sé, un’opportunità culturale popolare accessibile e godibile da tutti.

Tra i sostenitori dell’iniziativa ci sono anche le imprese del territorio come PrimaPrint che ha fornito gratuitamente tutto il lavoro di stampa e che siglano, in occasioni come questa, un sodalizio importante con la cultura che vive in città.

La mostra sarà visitabile da sabato 2 dicembre fino a maggio 2018 presso la Biblioteca Consorziale di Viale Trento e sarà un’ottima occasione per “fare un passo indietro nella propria vita e guardarla da un po’ più lontano, con quel sano distacco che ci fa sorridere dei nostri difetti e amare quelli degli altri”. Come Totò ci ha sempre insegnato.

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