Scioperi, rischi, ritardi e cancellazioni: la dura vita del pendolare moderno

Scioperi, rischi, ritardi e cancellazioni: la dura vita del pendolare moderno

Primo Piano - Al travaglio infinito dei pendolari della Tuscia fra ritardi e scioperi, si aggiunge anche l'allerta per il terrorismo dopo gli eventi di Parigi. Il Comitato pendolari di Orte chiede l'introduzione di misure drastiche per evitare il peggio.

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Chi per lavoro viaggia lo sa già, ma anche chi lo fa solo saltuariamente di sicuro non potrà non aver notato quanto è dura la vita del pendolare. Una buona parte del viterbese, soprattutto quella che si aggira nei dintorni di Orte e della sua stazione ma anche quella che ogni giorno percorre la tratta della Roma Nord, conosce bene il problema ‘pendolarismo’. Sono tantissime le persone che ogni mattina si recano allo scalo più famoso del viterbese per raggiungere Roma e con il tempo pare che i problemi per loro si moltiplichino. Se prima c’erano solo i ritardi a turbare le loro giornate, ora anche l’allerta attentati non li fa di certo viaggiare con il giusto ottimismo.

Quella di ieri, ad esempio, è stata una giornata veramente dura per i viaggiatori del viterbese che hanno dovuto fare i conti con situazioni veramente al limite. Già dalle prime ore del mattino, infatti, molti di loro hanno iniziato a lamentare ritardi fin troppo eccessivi – fino a 70 minuti – per non meglio specificate difficoltà. Quelli che sono riusciti a raggiungere la Capitale in ritardo, poi, hanno trovato di fronte a loro l’ennesimo problema: lo sciopero di 24 ore della Cotral, che ieri ha attanagliato la regione intera. Insomma non certo un bel modo per iniziare la giornata.

I problemi della giornata, però, sono tutt’altro che finiti. Poco dopo le 8, infatti, una tragedia ha immobilizzato la stazione di Orte per diverso tempo. Un uomo, un 22enne di origini pakistane, è stato investito da un treno nei pressi di un cavalcavia mentre camminava vicino ai binari, pare insieme ad altre persone. Ancora è poco chiaro cosa ci facessero nei pressi dei binari, visto che raggiungere il punto in cui il ragazzo ha perso la vita sembra essere piuttosto difficile. La tragedia, però, ha anche causato la temporanea chiusura della stazione e il conseguente accumularsi di ritardo su tutti i treni a seguire.

Una giornata da dimentica quella di ieri, insomma, ma che è poco lontana dal travaglio quotidiano dei pendolari, che ormai quasi regolarmente hanno a che fare con ritardi e scioperi, rendendo il loro viaggio verso il luogo di lavoro, o viceversa verso casa, un vero e proprio travaglio. A questo si aggiunge la preoccupazione per i recenti attentati in Francia e l’allerta diffusa nel nostro Paese. Roma pare essere infatti uno degli obiettivi sensibili, soprattutto in vista del prossimo Giubileo e la tranquillità dei viaggiatori viene minata.

“Noi che viaggiamo in treno e che siamo padri e madri di figli che tutte le sere ci aspettano a casa, abbiamo anche una grande consapevolezza: le stazioni italiane non sono sicure”. Si riassume in queste poche righe, scritte dal Comitato Pendolari di Orte e indirizzate a Governo e Ferrovie dello Stato, l’agitazione dei viaggiatori di tutta la Tuscia. L’allerta è massima attorno ai luoghi istituzionali della Capitale, ma se c’è una cosa che il terrorismo ci ha mostrato, è che spesso viene prediletto un luogo insospettabile.

Le stazioni italiane sono veramente sicure? “Entra ed esce chi vuole e quando vuole e con qualsiasi oggetto. I controlli appena introdotti a Roma Termini e Milano vanno potenziati ed estesi ovunque. Abbiamo notato aumenti della vigilanza a Roma e apprezziamo lo sforzo e il lavoro delle forze dell’ordine, ma vi invitiamo a fare di più”. Il Comitato propone anche soluzioni ‘estreme’, come l’introduzione di metal detector nelle stazioni, ma anche precauzioni che dovrebbero essere basilari, come il controllo dei biglietti prima della salita sul treno.

Riuscirà, quindi, l’arrivo del Giubileo e l’allerta attentati a migliorare il livello di sicurezza e di servizio per i pendolari della Tuscia, o sarà l’ennesima preoccupazione da aggiungere alla lista di chi ogni giorno viaggia per andare a lavorare e tornare a casa?

 

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