Santucci: “Conviviamo con il ridicolo, la maggioranza dica cosa vuole fare”

Santucci: “Conviviamo con il ridicolo, la maggioranza dica cosa vuole fare”

Homepage - “Aspettiamo Godot: dobbiamo convivere con il ridicolo. Il sindaco Michelini è in una situazione imbarazzante. Ieri era il 27, anche in questo mese si è preso la sua indennità senza fare niente. Dice che vive del suo, ma quei soldi non li disdegna. Il 27 del mese è il maggior collante di questa coalizione. Sono uniti solo per questo”.

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La crisi è immobile, rimangono aperti vari scenari intanto “conviviamo con il ridicolo e aspettiamo Godot”. Parola di Gianmaria Santucci, consigliere comunale di Fondazione, intervenuto a Sbottonati

 

Cosa succede ora?

“Aspettiamo Godot: dobbiamo convivere con il ridicolo. Il sindaco Michelini è in una situazione imbarazzante. Ieri era il 27, anche in questo mese si è preso l’indennità senza fare niente. Dice che vive del suo, ma quei soldi non li disdegna. Il 27 del mese è il maggior collante di questa coalizione. Sono uniti solo per questo”.

 

Aspettate il 2 febbraio per il Consiglio?

“Il 2 febbraio è il giorno ultimo: o cercano di essere una maggioranza o diventerà il loro giorno più brutto”.

 

Quindi la data più importante non è il 24 febbraio, ma il 2?

“Il problema è il 2 febbraio, entro quella data il sindaco deve venire in Consiglio e dire che c’è la maggioranza e non pensassero di far mancare il numero legale perché questa volta non finisce così. Diventerebbe uno scontro molto forte, bisogna essere seri e non solo quando si mette in tasca l’indennità. Vengano il 2 per fare la maggioranza o per andare a casa. Citano Schopenauer ma non sanno contare fino a 17”.

 

Il Consiglio però ancora non è stato convocato..

“Il presidente Marco Ciorba lo convocherà come penso, se no andremo dal prefetto”.

 

Quando si voterà?

“Sono attaccati alla poltrona con il vinavil. Non vogliono andare a votare mai: né nel 2016 né nel 2017: questa è la logica con cui pensano di stare là. L’intervista a Luisa Ciambella (qui) è incommentabile, spero questa esperienza finisca per dignità. Non ho mai visto mai una amministrazione così indecorosa”.

 

Addirittura..

“La cosa peggiore è l’arroganza di persone inadeguate che non si rendono conto di quel che fanno e non accettano consigli da nessuno: cittadini, stampa, minoranza. Sono fondamentalisti che vogliono convincerti dell’impossibile. Come è possibile che il Sindaco non senta l’esigenza morale di spiegare e porre fine a questa crisi in un senso o nell’altro? Sembra un ragazzino: sa di non avere i numeri ma non si vuole dimettere. La città continua ad avere i suoi problemi, le buche, la spazzatura, non ci sono appalti. Non si fa niente. Abbiamo inaugurato gli ascensori, ma sono spenti. La stessa cosa per l’Urban center al Sacrario, non si sa cosa vogliono farci”.

 

Ugo Sposetti ha aperto o chiuso il confronto?

“Ha fatto una analisi, né una apertura, né una chiusura. Ha indicato le responsabilità mettendo i puntini sulle i. Capisco che dentro al Pd la maggior preoccupazione sia chi si prenda la colpa della caduta di Michelini, ma ai viterbesi non interessa. Vogliono solo che faccia qualcosa o che vada a casa, ma sono un branco di pippe incapaci di fare qualsiasi cosa”.

 

La mozione di sfiducia dei Cinque Stelle non poteva essere una soluzione?

“Ormai anche loro fanno campagna elettorale, ma è sulla testa dei cittadini. Non ho firmato per tre motivi di metodo e merito. Innanzitutto è stato un metodo fioroniano: insomma io sono uno e dico agli altri 19 di venire a firmare di corsa se no sono fuori. Se vogliono la mia firma mi chiamino e mi spieghino. Ho chiesto la copia del documento, ma non era pronto”.

 

Era evidente cosa ci fosse scritto però..

“Io penso che queste iniziative vadano condivise, non si può fare una discussione sul livello «o lo firmi o sei un buffone», perché il livello era questo”.

 

Nel merito?

“Il primo è che non si capisce quale sia il giorno ultimo per evitare il rinvio della scadenza elettorale. Non c’è certezza: 22 febbraio, 23, 19? Ci sono varie interpretazioni. Comunque con questo documento si arrivava sicuramente al 23. Altro motivo, che è quello principale: vogliamo aspettare altri 30 giorni così sperando che qualcuno di loro cambi idea? Abbiamo chiesto il Consiglio comunale perché la maggioranza deve venire a dirci cosa vuole fare. La sfiducia l’avremmo firmata in 13 e saremmo stati sempre gli stessi. Il metodo deve essere un altro”.

 

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