Nelle scorse settimane mi è piaciuto parlare soprattutto di attualità, ma questo martedì vorrei fare insieme a voi un'esperienza di segno diverso: quella di tuffarci in un mondo senza tempo, materiale eppure per certi versi irreale, che tutti abbiamo esplorato in una stagione ormai remota. Mi riferisco all'universo immaginifico dei "giocattoli", questi oggetti così apparentemente banali e infantili che, pure, sono stati via via considerati essenziali per la crescita di ciascuno di noi (e penso sia a grandi pedagogisti che a personaggi letterari come il nonno del piccolo lord, quell'arcigno Conte di Dorincourt secondo cui i giochi erano importanti perché volti a preparare "un ragazzo per quel grande gioco che è la vita").