Rottura totale tra Sodalizio e Comune. “La rete e l’Unesco saranno informate del trattamento riservato ai facchini”

Rottura totale tra Sodalizio e Comune. “La rete e l’Unesco saranno informate del trattamento riservato ai facchini”

Cronaca - L'irreparabile è accaduto. E' rottura totale tra Sodalizio e Comune di Viterbo. Strade che diventano rette parallele e che s'incontreranno sotto la Macchina soltanto il prossimo tre settembre.

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sodalizioTutti d’un sentimento hanno votato la rottura tra Sodalizio e Comune. “Arrivederci al prossimo tre settembre”, questo in sintesi il messaggio inviato dai facchini a Michelini e i suoi. Si scrive una pagina, triste, della storia di Viterbo. Da qualche ora Massimo Mecarini e i cavalieri di Rosa hanno deciso la posizione da prendere (votata all’unanimità), in conseguenza delle decisioni prese dal Comune di Viterbo sulla scelta della prossima Macchina di Santa Rosa.

Sulla pagina facebook e sul sito del Sodalizio campeggia una nota stampa durissima. Decisa la rottura di ogni rapporto, la non partecipazione a Expo 2015, neanche con il logo. Una decisione che potrebbe avere strascichi dolorosissimi per tutti. Perché il Sodalizio informerà dell’accaduto la Rete delle Macchine a spalla e i rappresentanti italiani dell’Unesco. Dove porterà tutto questo lo scopriremo soltanto nelle settimane a venire. Il Sodalizio inoltre fa sapere che l’amministrazione ha anche interrotto una tradizione trentennale, il pagamento da parte del Comune del pranzo sociale. Ancora aspettano il rimborso di quello del 2013 e per il 2014 hanno deciso di fare di tasca propria, non invitando nessun rappresentante delle istituzioni.

“Il trattamento che ha ricevuto il Sodalizio, comunità firmataria del progetto UNESCO e rappresentante delle quattro comunità (della rete delle macchine a spalla n.d.r.), da parte dell’amministrazione comunale, sarà oggetto di puntuale e doverosa informazione con nota inviata alla Rete della Grandi Macchine a Spalle, ai rappresentanti italiani dell’UNESCO e al MIBAC. Non va nascosto né minimizzato che, quanto accaduto, potrà avere notevoli ripercussioni sul futuro della rete medesima e sul riconoscimento ottenuto; del resto con tali premesse quali azioni di salvaguardia potranno essere mai avviate?”, afferma il Sodalizio in uno dei passi più densi di significato del comunicato.

Non parteciperanno alla commissione, qualsiasi cosa sia proposta dall’amministrazione comunale: “Con voto unanime abbiamo deciso che a nessun titolo entreremo a far parte di commissioni o giurie chiamate a votare per il nuovo modello della Macchina di Santa Rosa e che, pertanto, respingeremo ogni tipo di offerta (leggasi contentino o carità pelosa), qualora venisse avanzata”.

Sodalizio e Comune non avranno più occasioni e momenti di contatto. Si procede come rette parallele, senza incontrarsi mai: “Tutto ciò premesso e per le ragioni esposte, nell’esprimere solidarietà e vicinanza alla Curia, allo stesso modo maltrattata, ritenuto che la misura sia colma, abbiamo deciso all’unanimità di interrompere, senza possibilità di ripensamento, ogni relazione con l’amministrazione comunale; non ci saranno conferenze stampa, cerimonie e altri eventi congiunti, non saremo presenti a Expo 2015, il nostro logo non campeggerà insieme a quello del comune”.

Poi l’arrivederci, perché dirsi addio è impossibile: “Con buona pace di chi ci accusa di protagonismo e narcisismo ci prendiamo un “quasi” anno sabbatico per ritornare il 3 settembre 2015 alle ore 21.00, quando di fronte al “cappannone”, al cui interno si troverà la Macchina, quale essa sia, accanto alla chiesa di San Sito, dopo la benedizione saremo pronti a rinnovare il nostro atto di fede verso Rosina, portandola in trionfo fino alla Basilica, perché noi siamo i Facchini di Santa Rosa, non della macchina dei burocrati bizantini e legulei (della cd buromacchina); quello che ci sarà tra noi sotto e la Santa che svetta in cima rappresenterà un dettaglio trascurabile. Garantiremo la nostra presenza per la processione religiosa del 2 settembre e saremo presenti, tramite i nostri rappresentanti, alla pesata della struttura, per ovvie ragioni di verifica” .
 

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