Frontini: “L’assessore Saraconi non può dire che non sapeva”

Frontini: “L’assessore Saraconi non può dire che non sapeva”

Politica - Chiara Frontini (Viterbo2020) torna alla carica: "Raffaella Saraconi non può più dire che non sapeva, deve dimettersi". Ma la partita si gioca sulle virgole: la terminologia tecnica corretta qual è? In arrivo anche la replica dell'assessore Saraconi

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“Raffaella Saraconi deve dimettersi”. Non cede di un millimetro Chiara Frontini che ieri in consiglio comunale a Viterbo ha letto la lettera firmata dal commissario Sottile che chiedeva urgentemente lo scorso settembre che i rifiuti fossero “abbancati” presso la “vicina discarica”, ovvero quella di Monterazzano. Una vicenda che ha mandato su tutte le furie la consigliera di Viterbo2020 “perché – ha detto questa mattina a Sbottonati su Radio Verde – l’assessore Saraconi ha sempre detto di non averne saputo nulla se non dalla stampa”.

 

Consigliere, che succede?

“Ieri ho letto questa lettera del Commissario per la gestione dei rifiuti Goffredo Sottile indirizzata al sindaco Michelini dove si legge chiaramente che il sindaco e l’assessore sapevano. Il protocollo come si vede dalla foto è quello del settore Ambiente e Lavori Pubblici, quindi ritengo che l’abbia vista anche l’assessore. Nella lettera si chiede di abbancare i rifiuti nella discarica di Viterbo”.

 

Quindi?

“Quindi è grave perché in tutti i comunicati e gli articoli usciti dopo le dichiarazioni di Meroi sullo smaltimento dei rifiuti romani a Viterbo hanno detto che non ne sapevano nulla, quando è di tutta evidenza che fossero informati”.

 

Nel documento si parla di ottobre 2013, è così?

“La situazione si è protratta anche a novembre. Nei verbali della Polizia Locale c’è scritto che questo stoccaggio è stato fermato il 1° dicembre perché si rischiava di superare il limite massimo consentito dalla discarica. In un passaggio poi si legge che i rifiuti arrivavano da Roma, da Fiumicino e da Città del Vaticano. Questo ha inciso sulla capienza complessiva della discarica e quindi in maniera negativa sul territorio di Viterbo”.

 

Veniamo alla richiesta di dimissioni..

“Ho chiesto le dimissioni del sindaco Michelini ma soprattutto di Raffaella Saraconi, perché un assessore non può non sapere che abbancamento vuol dire smaltimento. Il sindaco può essere anche non tenuto a conoscere la terminologia tecnica di ogni settore. Poi è grave che abbia dichiarato più di una volta di non sapere nulla quando però ci sono le prove. Avrebbero potuto dire che non era colpa loro e che il provvedimento era stato imposto. Viterbo nella sua storia ne ha avuti tanti di episodi così. Avremmo certamente sottolineato che nessuno riesce a farsi valere con Roma, nemmeno dopo il cambio di Giunta e invece hanno smentito ed è grave. In Europa si è dimessa gente per molto meno..”

 

Parliamo della raccolta differenziata a Viterbo, di chi è colpa del servizio che fa acqua ovunque?

“Il contratto è stato concepito dalla precedente amministrazione, ma è chiaro però che la sua applicazione vada controllata. Tra le altre cose abbiamo trovato una lettera di diffida da parte del Comune perché sono state rilevate una serie di irregolarità. Sono previste delle penali per queste cose e andrebbero applicate, ma non credo che questo sia successo nonostante i presupposti ci siano”

 

Quali irregolarità?

“Ad esempio la mancata raccolta in alcune zone, i ritardi nell’applicazione delle norme contrattuali, una vettura a disposizione degli uffici. Insomma piccole e grandi violazioni. A queste dovrebbe corrispondere l’applicazione di penali che non sono mai state applicate, almeno che io sappia. Luisa Ciambella ha detto che il contratto se lo sono trovato e non si può cambiare, ma non è vero. Potrebbe essere cambiato unilateralmente entro il limite del 20% dell’importo da parte dell’amministrazione. Poi c’è la questione dell’umido che è la questione principale, perché senza differenziarlo non si può raggiungere un’alta percentuale di differenziata. Attendiamo che cominci, ma ancora non c’è stata risposta nemmeno su questo. Attivarla garantirebbe un grosso risparmio: circa l’8% sul costo dell’appalto che è di circa 50 milioni di euro (per 6 anni di servizio)”.

 

Finita la telefonata è stato il turno di Raffaella Saraconi che ha risposto alle domande in diretta radio. L’intervista sarà pubblicata su La Fune in serata. Il nodo centrale sembra quello della terminologia: qual è il significato tecnico di “abbancare i rifiuti”?

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