Pasticcio rifiuti, l’assessore all’Ambiente Raffaella Valeri non ne sapeva nulla

Pasticcio rifiuti, l’assessore all’Ambiente Raffaella Valeri non ne sapeva nulla

Politica - Un pasticciaccio sempre più brutto quello dei rifiuti romani "abbancati" nella discarica di Monterazzano. La maggioranza Michelini cerca di difendersi ma l'opposizione avanza e pone domande.

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confL’assessore all’Ambiente della giunta Michelini, Raffaella Valeri, non sapeva nulla. Forse è questa la notizia del giorno su quel pasticciaccio brutto dei rifiuti romani che da qualche giorno impazza sui giornali viterbesi. La stessa lo ha dichiarato candidamente questa mattina in terza commissione, di fronte all’incalzare di un’opposizione col coltello tra i denti. La stessa opposizione che stamani alle 12 ha ridato fuoco alle polveri nella conferenza stampa convocata all’interno della sede di Fondazione.

Presenti l’ex sindaco Giulio Marini e Lallo Ubertini per Forza Italia, Luigi Buzzi e Gianluca Grancini per Fratelli d’Italia, Chiara Frontini (la donna che ha acceso la miccia su tutta questa vicenda) per Viterbo2020 e Gian Maria Santucci di Fondazione. E’ intervenuto anche il consigliere regionale del Nuovo Centro Destra Daniele Sabatini, con delle bombe niente male sul patto Michelini-Zingaretti per Viterbo.

 

“Il morto è sulla bara”, anzi: “la monnezza romana è sotto la terra di Monterazzano”

Tra ottobre e novembre del 2013 sono state trattate nell’impianto viterbese di Casale Bussi 6mila tonnellate di rifiuti made in Roma. Gli scarti, per un totale di 2490 tonnellate, sono stati smaltiti a Monterazzano. Il 18,8 per cento del totale rifiuti smaltiti nel Viterbese nei due mesi in questione. Il tutto nel più assoluto silenzio. E’ questo a fare esplodere oggi il “pasticcio rifiuti”. L’opposizione chiede spiegazioni all’assessore Saraconi e alla maggioranza di Michelini.

 

 

Due i problemi politico-amministrativi

1 e derivate) La prima cosa contestata all’amministrazione Michelini è questa: perché non ha fatto niente per impedire il conferimento nella discarica viterbese dei rifiuti di Roma? La seconda cosa è: perché tutto questo silenzio? La terza viene giù a cascata, in replica alle spiegazioni date dall’assessore Saraconi: “Non sapevamo niente”. A detta dell’opposizione, carte alla mano, non potevano non sapere.

2)  La determina della Regione Lazio del 18 dicembre che autorizza a smaltire tutti i rifiuti che andranno a Casale Bussi a Monterazzano. Altra questione politica: il Comune può opporsi ricorrendo alle vie legali. Non l’ha ancora fatto, perché? 

 

 

La ricostruzione, fino a oggi possibile, dei fatti

In data 26 settembre arriva in Comune il “famigerato” fax del commissario straordinario ai rifiuti nel Lazio Sottile. Un fax importante nel quale si chiede a Viterbo di abbancare i rifiuti romani. In pratica è il fax che mette in moto tutta la situazione che porta a Monterazzano i rifiuti romani in ottobre e novembre. Poi c’è l’intervento della Provincia che scopre l’anomalia e fa esposto in Procura, le indagini e il 16 dicembre in commissione comunale viene fuori la storia del fax di Sottile. La Saraconi cade dalle nubi fino ad arrivare all’esplodere della polemica di oggi con l’opposizione a puntare il dito sulla maggioranza: “sapevate!”. 

 

 

 

Frasi cult degli intervenuti alla conferenza di oggi

Daniele Sabatini, con riferimento alla determina del 18 dicembre: “Se questo è il patto tra Zingaretti e Michelini per Viterbo vorrei dire che sarebbe stato meglio chiamarlo pacco per Viterbo. Gravissimo comunque il silenzio utilizzato come modo di operare in questi mesi. Un silenzio su un fatto così rilevante come lo smaltimento dei rifiuti romani a Viterbo”.

Gian Maria Santucci: “Colpisce la grande improvvisazione dell’amministrazione Michelini su questa vicenda. Abbiamo chiesto all’assessore all’Ambiente Valeri e non sapeva niente”.

Chiara Frontini: “Volendo credere alla loro buona fede su questa vicenda dobbiamo costatare che hanno nascosto la testa sotto la sabbia invece di affrontare il problema”.

Giulio Marini: “Il Comune, dopo il fax di Sottile, doveva far scattare una controffensiva per difendere gli interessi del territorio. Non l’hanno fatto”.

Claudio Ubertini: “Ci hanno accusato di essere falsi e bugiardi su questa storia ma la realtà che viene fuori, giorno dopo giorno, è un’altra”.

Luigi Buzzi: “Delle due l’una: o c’è un problema di malafede o di incapacità. L’amministrazione sta cercando di mettere su questa situazione una pezza peggiore del buco”.

 

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