Rifiuti, la lettera di un ristoratore al sindaco: “Dimostri che le tasse sui rifiuti servono a qualcosa di diverso che a riempire le tasche a qualcuno”
Cronaca - La situazione in città è veramente di piombo. Soprattutto i gestori di attività di ristoro e somministrazione di cibi e bevande sono sull'orlo del collasso nervoso. Vi proponiamo la lettera di un noto ristoratore del centro, che ha deciso di scrivere direttamente a Michelini.
Il servizio di raccolta rifiuti fa acqua da tutte le parti e in alcuni casi i cittadini sono letteralmente disperati. Non sanno dove sbattere la testa, pardon: la “monnezza”. Riceviamo in redazione la lettera di Galiano Troscia, titolare della nota pizzeria ‘Il Monastero’, una lettera indirizzata direttamente al sindaco Leonardo Michelini.
LA LETTERA
Caro signor sindaco Leonardo Michelini la situazione nel centro storico è palesemente scandalosa. A tuttoggi, nonostante proteste e segnalazioni, la raccolta continua a essere minimale e caparbiamente aleatoria. Nel mio caso personale, come anche per i miei colleghi, spesso assente per più giorni. Il che, trattandosi di attività di somministrazione di alimenti e bevande, sottoposta tra l’altro a controlli e sanzioni da parte delle autorità preposte, implica anche una ulteriore gravità del fatto in essere.
Ciò premesso, io mi domando, indipendentemente dal cercare colpevoli, che sicuramente ci sono, ma l’amministrazione cosa aspetta ad intervenire e soprattutto cosa aspetta a dimostrare ai cittadini che è presente e che intende partecipare alla risoluzione del problema che comunque la medesima ha contribuito a creare ?
Dopo due settimane nulla è ancora cambiato. Nonostante che, oramai, tanto il Comune quanto Viterbo Ambiente siano perfettamente consapevoli che c’è qualcosa che non funziona. Signor sindaco, i cittadini l’hanno votata convinti che lei fosse una persona capace di cambiare il volto della città , ma le vorrei far notare che almeno sul fronte dei rifiuti sta fallendo. Signor sindaco, si faccia valere, dimostri ai contribuenti che le gabelle pagate per il servizio di nettezza urbana servono a qualcosa di più che a riempire le tasche a qualcuno”.