Retroscena bis. Accattonaggio: “È stato Santucci a dirci di parlarne dopo il bilancio”

Retroscena bis. Accattonaggio: “È stato Santucci a dirci di parlarne dopo il bilancio”

Homepage - La discussione che tanto ha infiammato la discussione sui social network della quale si sono fatti portavoce Chiara Frontini e Gianmaria Santucci doveva sbarcare in Consiglio comunale martedì scorso. Questo era l’accordo tra maggioranza e opposizione, sancito l’ultima Conferenza dei capigruppo.

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Svelato il retroscena del retroscena. La discussione che tanto ha infiammato la discussione sui social network della quale si sono fatti portavoce Chiara Frontini e Gianmaria Santucci doveva sbarcare in Consiglio comunale martedì scorso. Questo era l’accordo tra maggioranza e opposizione, sancito dall’ultima Conferenza dei capigruppo.

Decisione però non rispettata dal Consiglio comunale che martedì, avvicinandosi le 20 e avendo tirato alle lunghe la discussione sul Parco Canile, ha deciso di propendere per andare a cena e di rinviare la discussione sull’accattonaggio molesto, contro il quale Gianmaria Santucci ha proposto un ordine del giorno per impegnare il sindaco ad emettere un’ordinanza restrittiva.

Un fatto che aveva stupito, soprattutto perché con la discussione del bilancio alle porte il rinvio avrebbe quasi certamente avuto il significato di rinviare la discussione di quasi un mese. Nonostante dagli stessi proponenti e da parte della cittadinanza attiva il problema fosse stato presentato come un problema di sicurezza pubblica. Si è parlato infatti di molestie vere e proprie e donne inseguite fino alle proprie automobili.

La cena incombeva e dunque nulla di fatto. “Siamo arrivati alle 8 di sera e il proponente Santucci ci ha comunicato che sarebbe stato disponibile – ha detto il consigliere comunale Paolo Simoni durante la diretta radiofonica di Sbottonati di mercoledì 29 marzo – ad aspettare anche dopo la fine della sessione di bilancio”. Difficile capirne i motivi. Forse il problema non era davvero così sentito, forse il manifesto di Chiara Frontini “Viterbo non è un albergo” ha di fatto rubato la scena al proponente originario, in molti identificano la proposta con la consigliera di Viterbo 2020, tanto da farlo (quasi) desistere, forse Gianmaria Santucci stesso ha voluto prendere le distanze proprio dal messaggio di quel manifesto. Fatto sta che il problema, da emergenza sociale è diventato una questione secondaria per la quale poter aspettare anche un mese.

 

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