Restituiti alla città i “giardini della torre esagonale” di San Faustino

Restituiti alla città i “giardini della torre esagonale” di San Faustino

Politica - Il recupero di un pezzo della cinta muraria, sepolto per decenni nell'incuria e dimenticato dalla stessa maggioranza dei viterbesi, è un segnale che lascia ben sperare. Tornano alla città i "giardini della torre esagonale".

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La città medioevale di Viterbo riemerge dall’incuria e viene restituita ai cittadini e preparata a quel turismo di cui fino a oggi si è tanto chiacchierato ma per il quale poco è stato fatto. L’11 maggio sarà il giorno dell’inaugurazione dei “giardini della torre esagonale” del Pilastro. Un pezzo della cinta muraria nascosto per anni agli occhi delle persone. L’ingresso all’area è da via Signorelli, subito sotto la piazza di San Faustino.

 

Sono stati tirati via i rampicanti che nei decenni erano penetrati tra il peperino della torre, modificandone in parte anche l’aspetto e rischiando di comprometterne la tenuta. Si intende lavorare al recupero del vecchio lavatoio e tutta la zona è stata ripulita dalla vegetazione. Nella parte superiore si apre il giardino della chiesa di San Faustino, anche quello risistemato e reso accessibile da via Signorelli grazie all’abbattimento di un muro. 

 

Lo stato di degrado della zona e l’opportunità del suo recupero era stata posta all’amministrazione guidata da Leonardo Michelini dai due consiglieri di maggioranza Arduino Troili e Christian Scorsi del Partito Democratico.

 

Si tratta di un luogo piuttosto suggestivo che, come è stato annunciato dall’assessore al centro storico Alvaro ricci, è stato recuperato con l’intenzione di inserirlo all’interno di un progetto di recupero della cinta muraria. Progetto che punterà a trasformare questo monumento viterbese in un luogo visitabile, quindi capace potenzialmente di attirare turisti.

 

Foto Fisioterapy Center

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