“Renderemo la vita dura a Michelini. Quest’amministrazione è alla frutta”

“Renderemo la vita dura a Michelini. Quest’amministrazione è alla frutta”

Politica - A Palazzo dei Priori nasce l'Aventino al contrario: minoranza in consiglio e maggioranza fuori. La questione della presidenza del consiglio inasprisce il clima politico e le opposizioni sono convinte che la miglior cosa per Viterbo sarebbe la caduta di Michelini.

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Presidenza, nasce l’Aventino al contrario. Oggi doveva essere il giorno dell’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale e invece è stato il giorno della conferenza stampa delle opposizioni. Alle 15,30 hanno dato appuntamento ai giornalisti nella sala d’Ercole e per la prima volta si sono mostrati tutti d’un sentimento. Tutti concordi che è giunto il momento di augurarsi la caduta dell’amministrazione targata Leonardo Michelini.

A generare la “sbottata” il rinvio del consiglio, con una motivazione che è sembrata piuttosto una foglia di fico. In effetti la seduta di oggi è stata sconvocata per impegni istituzionali del sindaco Michelini, in sintesi per la venuta in città del governatore Nicola Zingaretti. “Peccato che il presidente ha lasciato Viterbo prima delle 15 e il consiglio era fissato per le 15,30. Queste bugie guastano i rapporti, sarebbe stato meglio avessero detto la verità e la verità è che non hanno voluto votare perché non hanno l’accordo su un nome”, è il pensiero collettivo degli oppositori.

Poi ognuno ci ha messo del suo. Ad aprire le danze Claudio Ubertini (Forza Italia): “Come si fa a non eleggere un presidente con una maggioranza di 23 consiglieri contro 10? Poi l’utilizzo di una bugia per evitare di venire in aula ci ha molto deluso. Dicono sempre le stesse cose, siamo molto preoccupati per come stanno andando le cose”. Rilancia Luigi Buzzi (Fratelli d’Italia): “Con questa sconvocazione, tra l’altro irregolare, hanno mostrato sprezzo per quello che significa il consiglio. Non sono in grado di rispettare gli accordi politici e le promesse della campagna elettorale. Invece di tornare a parlare di riempire di contenuti le piazze farebbero bene a riempire di contenuti l’azione amministrativa. Il regolamento sul verde è impantanato, stessa cosa quello sui centri anziani e il regolamento per i contributi alla cultura non viene rispettato. La città ha ormai capito che questa maggioranza ha venduto fuffa e questo sta mantenendo. Non c’è alcuna programmazione”.

Gianluca De Dominicis (5 Stelle) si chiede se hanno ancora i numeri per governare o meno. Per Chiara Frontini (Viterbo2020) la città è senza timoniere: “Di capitani che abbandonano la nave l’Italia già ne ha visti e non ci hanno fatto fare una bella figura. I temi dell’opposizione si perdono in infinite discussioni, le richieste di accesso agli atti rimangono senza risposta. Ora si sono impantanati sulla presidenza del consiglio, una roba lontana anni luce dalle esigenze dei viterbesi”. Anche per Vittorio Galati (gruppo misto) “prima vanno a casa e meglio è”. Gian Maria Santucci fa la sintesi: “Assistiamo a un Aventino al contrario. Le opposizioni sono in aula e la maggioranza non c’é. Abbiamo assistito a un mese di giochetti politici sulla presidenza e l’attività amministrativa è rimasta bloccata per tutto febbraio”.

La parola d’ordine, da questo momento, è: rendere la vita difficile alla maggioranza.

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