Referendum, centrodestra riunito dentro il fronte del No

Referendum, centrodestra riunito dentro il fronte del No

Homepage - A fare da collante l'occasione del referendum costituzionale di ottobre, ma anche la voglia per un mondo, che è stato per lungo tempo classe dirigente del territorio, di farla finita con le liti e le contrapposizioni, che hanno divorato tutto, e rimettersi insieme per tornare in partita.

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Prove tecniche di ricongiunzione per il centrodestra viterbese. Allo stesso tavolo tutte le anime dell’ex invincibile armata che per un ventennio ha amministrato la Tuscia. Dal forzista Giovanni Arena ai “salviniani” di Umberto Fusco, passando per Ottavio Raggi di Conservatori e Riformisti, Fratelli d’Italia rappresentati da Giuseppe Talucci Peruzzi e l’altra anima di Forza Italia del tandem Giulio Marini-Claudio Ubertini. Della partita anche Cuoritaliani, Azione Nazionale, Fondazione, La mia Tuscia, Italia Unica, Gal e gruppo misto al comune di Viterbo.

A fare da collante l’occasione del referendum costituzionale di ottobre, ma anche la voglia per un mondo, che è stato per lungo tempo classe dirigente del territorio, di farla finita con le liti e le contrapposizioni, che hanno divorato tutto, e rimettersi insieme per tornare in partita.

Così è stato presentato stamani il ‘Comitato per il No Centrodestra Viterbo’. Vera e propria occasione d’oro. Nel ruolo di timoniere e quindi presidente Fabrizio Fortini. Fitto l’elenco dei componenti: Rocco Bruno, Alessandra Mocini, Maria Consilia Pompei, Roberto Alabiso, Antonio Russo, Giulio Febbraro, Paolo Barbieri, Roberto Talotta, Roberto Innocenzi, Mario Lega, Luciano Sestili, Daniela Anetrini, Carlo Maria D’Angelo, Guerrino Pesciaroli, Valerio Cerci, Alessandro Moschetti, Fabio Angeli, Fiorenzo Baffo, Pietro Bevilacqua, Giovanni Bartoletti, Antonio Scardozzi, Paolo Emilio De Santis, Serafino Beretta, Mauro Giorni, Alessandro Patané, Eleonora Peracchini, Piero Moretti.

Nella mente la convinzione che la riforma costituzionale presentata dal ministro Boschi non porti a nulla di buono e da qui la voglia di affossarla. Ma anche la chiara occasione politica che si presenta, a tutti i livelli. Partendo da quello nazionale (dove in caso di vittoria del No Renzi ha annunciato di volersi dimettere) e scendendo giù a cascata fino alle comunali del capoluogo. Ed è andato dritto al punto il coordinatore comunale di Forza Italia Arena: “Tra un anno e mezzo riconquisteremo Viterbo”. Anche se nello stomaco del centrodestra, almeno in una parte, si coltiva la convinzione che l’amministrazione Michelini possa venire giù prima.

Arena ha colto l’occasione della presentazione del Comitato per avviare un’azione di restauro dell’immagine del centrodestra viterbese, andando a sottolineare il lavoro (non capito nelle urne del giugno 2013) portato avanti dall’amministrazione Marini. “Michelini e i suoi non hanno fatto altro che portare a compimento le opere dell’amministrazione Marini. E lo stanno facendo con ritardo. Concentrati su Renzi e la sua possibile caduta Raggi e Fusco: “Votiamo no e mandiamolo a casa”.

Stronca la riforma del parlamento anche Fratelli d’Italia, Peruzzi: “Serve un ammodernamento ma non è questa la strada”.

Al presidente Fortini il compito di apparecchiare un po’ di contenuti intorno al No: “Una riforma serve ma non è questo il modo. Si fanno saltare pesi e contrappesi, pensati dai padri costituzionali, e che sono il centro della democrazia. Poi non è affatto vera la questione dei risparmi, anzi i costi aumenteranno”. Marini ha messo in guardia dal rischio di ridurre sempre di più la rappresentanza e quindi la possibilità dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti. La riforma infatti abolisce l’elezione del Senato, pur mantenendolo in piedi e riempiendolo di sindaci e consiglieri regionali.

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