Recupero Ticket, interviene la Cgil: “Non pagate subito”

Recupero Ticket, interviene la Cgil: “Non pagate subito”

Homepage - Ancora caos per gli avvisi di pagamento inviati dalla Regione per il recupero dei ticket. Interviene la Cgil di Viterbo: "Aspettate a pagare"

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Continua la confusione dei cittadini, dopo che la Regione ha inviato migliaia di lettere per il recupero dei ticket. Fra numeri verdi non funzionanti e richieste di pagamento fino a oltre 1000 euro, le persone si sono rivolte in massa a sindacalisti, commercialisti e Caf, sperando di poter trovare una soluzione al problema. E’ saltato poi fuori, che alcune potrebbero essere semplicemente delle “cartelle pazze”…ma non si sa ancora quali e quante siano rispetto a quelle vere.

Per mettere un po’ di chiarezza nella questione interviene anche Marisa Roberti, segretaria Spi-Cgil di Viterbo: “In questi giorni sono arrivate numerose segnalazioni e richieste di chiarimento sulle lettere di recupero dei ticket sanitari non pagati, inerenti le annualità 2009 e 2010, che la Regione Lazio sta inviando – si legge in una nota -. È infatti partita una prima fase cosiddetta bonaria di recupero dei ticket sanitari per tutti i cittadini che hanno usufruito dell’esenzione senza averne diritto. Come Spi-Cgil precisiamo che, nei casi in cui non si aveva effettivamente diritto alla esenzione ticket, è giusto che vengano fatti i dovuti controlli e recuperate le somme: chi ha fatto il furbetto ha arrecato un danno a tutti i cittadini onesti. Ma va anche precisato che richiedere pagamenti inerenti a prestazioni del 2009 e 2010 rende davvero difficoltoso per l’utente il recupero e la verifica della documentazione. Molto spesso, poi, i destinatari sono anziani che hanno superato i 65 anni e per loro recuperare il materiale può diventare un’impresa davvero complicata”.

“E’ proprio allo scopo di fornire un aiuto ai cittadini in difficoltà che lo Spi Cgil di Roma e del Lazio e il Caaf Cgil sono intervenuti tempestivamente per tutelare i cittadini e hanno offerto alla Regione la disponibilità al controllo da parte della società fiscale Lasea della Cgil – continua la sindacalista -. Dopo i solleciti ricevuti, proprio la Regione ha prorogato i termini di pagamento inizialmente previsti in 30 giorni dalla ricezione dell’avviso fino a 90 giorni. Si è, inoltre, dichiarata disponibile a verificare entro la settimana la possibilità utilizzare per i controlli gli uffici fiscali dei Caaf. Un passo avanti che però secondo noi non basta: nel Viterbese, in alcuni casi le cifre da pagare superano i mille euro. Sarebbe pertanto utile prevedere altre forme di dilazione e rateizzazione, prima di ricorrere al recupero coattivo con Equitalia”.

Ancora un po’ di confusione nell’aria, quindi, visto che ancora non si sa chi sia deputato a effettuare i controlli. Nell’attesa, la Cgil invita coloro che hanno ricevuto gli avvisi ad aspettareere ancora qualche giorno il pronucniamento della Regione, in modo che i Caaf possano raccogliere le pratiche e aiutare gli interessati a stabilire se la richiesta è fondata o si tratti di un errore. Verificata la correttezza dell’avviso, il pagamento dovrà essere effettuato entro 90 giorni dalla ricezione, secondo le seguenti modalità: pagamento presso gli sportelli Cup degli enti del servizio sanitario regionale: pagamento presso gli sportelli delle Poste utilizzando il bollettino premarcato; pagamento a mezzo bonifico bancario: in questo caso è necessario riportare nella causale del bonifico l’ID pratica riportato nel frontespizio dell’avviso.

“I dati a livello regionale dimostrano che dallo screening su un milione di cittadini esenti, sono emersi circa 235mila casi di soggetti che hanno usufruito dell’esenzione per reddito di prestazioni sanitarie senza averne diritto – conclude Roberti -. I controlli sono stati fatti sulle due annualità 2009 e 2010, incrociando i dati con l’anagrafe tributaria dell’Agenzia delle Entrate. La Regione ammette che è stato riscontrato un margine fisiologico di errore nell’invio della comunicazione all’incirca del 3%. In questi casi la Regione sta predisponendo una nuova lettera da inviare ai precedenti destinatari, che annulla, agendo in autotutela, gli avvisi bonari precedentemente inviati. Il recupero dei ticket evasi non serve solo per far cassa, ma è anche un’operazione di giustizia sociale, purché a pagare sia solo chi effettivamente ha usufruito impropriamente di un’agevolazione non dovuta”.

Foto Fisioterapy Center

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