Radio Verde compie 40 anni: la storia dell’emittente viterbese

Radio Verde compie 40 anni: la storia dell’emittente viterbese

Primo Piano - La storia della domenica è dedicata a Radio Verde, storica emittente nata nel 1976. "Ho capito - ha detto Gioia Capulli - che in 33 anni a prescindere dalla musica che ha riempito il palinsesto, sono state le persone che nel bene e nel male sono passate dai nostri microfoni, a fare Radio Verde"

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Quarant’anni sulla cresta dell’onda: non quella marina, ma quella radiofonica. Radio Verde festeggia in queste settimane le 4 decadi di attività e per questo motivo è stata insignita del premio Aeranti Corallo, l’organizzazione che rappresenta imprese radiofoniche e televisive locali, per i 40 anni di emittenza privata. “È stato un onore, il 21 Giugno 2016, abbiamo ricevuto il premio per i nostri 40 anni di emittenza radiofonica privata. Crediamo nella radio come lo abbiamo sempre fatto – ha scritto Radio Verde sulla sua Pagina – crediamo nel suo essere democratica, nel suo essere libera e nella sua capacità di dare un’alternativa all’informazione. La radio è la voce della gente che può, tramite questo mezzo, passare dall’altra parte del tavolo, dare voce alla propria opinione e farla sentire. La radio privata è la gente che l’ascolta e noi siamo lieti di portare alto questo impegno da 40 anni”.

Un fatto importante che meriterebbe anche il plauso delle istituzioni locali, che però come spesso accade sono assenti. “Abbiamo avuto grandi difficoltà nell’andare avanti – ci ha spiegato Gioia Capulli che da 33 anni gestisce la programmazione di Radio Verde – e la legge non aiuta certamente le piccole emittenti locali. Ci fa piacere comunque perché sono state premiate 70 radio che hanno resistito 40 anni. C’eravamo noi e tra le altre anche Radio Popolare Milano, che è stata la prima in Italia”.

La passione per le frequenze arriva da lontano. “Nel 1975 sono arrivate le prime radio private. Ricordo – ha detto ancora Gioia Capulli – ascoltavo Radio Montecarlo che quando arrivò ci apri un mondo e ci fece capire che qualcosa di diverso si poteva fare”.

Erano gli anni in cui nacquero le radio libere e anche a Viterbo con delle piccole antenne si iniziò a trasmettere, anche con il rischio di essere chiusi dalla Guardia di Finanza, perché non c’era una legge che regolasse il mercato. Anzi all’inizio erano tutti abusivi, ma poi ci fu un regime di tolleranza. “Tra le prime ci fu Radio Viterbo dell’avvocato Caravello, poi arrivò Radio Verde”. Era il 1976. Poi pochi anni dopo, ecco l’arrivo di Gioia Capulli e della sua famiglia. “Abbiamo iniziato nel 1982, 34 anni fa. C’erano più di dieci radio a Viterbo, ma siamo rimasti solo noi. Molti – ha continuato – hanno ceduto alle lusinghe dei grandi network che hanno pagato fior di soldoni per le frequenze. In realtà hanno ceduto quasi tutti. Da ultimo Radio Punto Zero, che ha chiuso le trasmissioni a fine 2015, alla quale mando un saluto”.

Tanti i ricordi, difficile trovarne uno in particolare. “Qualche anno fa – ha aggiunto Gioia Capulli – in un’occasione di una festa anni ’80 abbiamo incontrato tantissime persone che hanno collaborato con Radio Verde. Eravamo tutti insieme, è stato meraviglioso e ho capito che in 33 anni a prescindere dalla musica che ha riempito il palinsesto, sono state le persone che nel bene e nel male sono passate dai nostri microfoni, a fare Radio Verde”.

All’emittente locale anche il merito di aver iniziato prima ancora di Caffeina e tanti altri, le iniziative di intrattenimento a Viterbo. “Mi ricordo i primi pienoni a Pratogiardino, anche grazie ad Andrea Scaramuccia nella metà degli anni ’90. Poi negli anni successivi i concerti di Niccolò Fabi, Alex Britti, Corona. Poi le serate alle Terme dei Papi con i Cugini di Campagna, Gianni Togni e Mango”.

I ricordi sono tanti, le voci che si sono susseguite da quei microfoni anche. Ci sono insospettabili speaker d’altri tempi che si nascondono ora dietro i banchi di consigliere comunale. E tanti altri. Le voci vanno, la radio resta. Uno strumento democratico, che speriamo possa tener duro ancora a lungo.

Foto Fisioterapy Center

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